Le imprese venete trascinano l’economia, William Beozzo (Confimi Veneto): «adesso aspettiamo il governo»

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Il Presidente di Confimi Veneto richiama la politica: «Siamo ripartiti  con le nostre gambe, ma le istituzioni devono sostenere la nostra corsa»

_La competitività delle imprese venete trascina l’economia regionale. Lo certificano anche i principali dati congiunturali diffusi dall’Ufficio di Statistica della Regione. Il Pil veneto alla fine del 2017 segna una crescita del 1,7%, superando la media nazionale e registrando una fondamentale risalita del mercato interno, dei consumi delle famiglie e degli investimenti.


«Il risultato positivo – sottolinea il Presidente di Confimi Industria VenetoWilliam Beozzo – è attribuibile in primis alle buone performance dell’industria, che registra un valore aggiunto del 2,2%, insieme alla contemporanea risalita dei servizi e alla ripresa del settore edilizio, mentre i fallimenti sono in netta diminuzione». Le imprese possono beneficiare di un commercio con l’estero che continua a correre: il fatturato estero delle imprese venete supera di poco i 61 miliardi di euro, registrando una crescita superiore ai cinque punti percentuali su base annua: «A trainare l’export veneto – continua Beozzo – sono principalmente i settori delle lavorazioni dei metalli, dei macchinari, delle apparecchiature elettriche, delle produzioni chimiche e delle produzioni agroalimentari, mentre tra i mercati di destinazione un sensibile aumento delle vendite si registra verso la Francia, la Polonia e la Germania, senza tralasciare la forte ripresa dell’export anche verso il mercato russo, che cresce del 12,8% in un anno»._

Note positive arrivano anche sul fronte dell’occupazione, che nel 2017 in Veneto cresce del 2,1%, soprattutto le donne, mentre i disoccupati sono in calo del 5%, per lo più uomini. In dettaglio, il tasso di occupazione passa dal 64,7% del 2016 al 66%, e quello di disoccupazione dal 6,8% al 6,3%. Sempre meno invece i lavoratori equivalenti in cig: nel 2017 poco più di 17mila, il 47% in meno di un anno prima._

«Finalmente, dopo i primi segnali di ripartenza che non erano però sostenuti da un rilancio dell’occupazione e del mercato interno, ora stiamo conoscendo una ripresa più consolidata e completa in tutti i suoi aspetti – conferma il rappresentante delle imprese manifatturiere – anche se resta necessaria la massima attenzione. La crescita, infatti, non è costante, e di recente, su base trimestrale, ha segnato un lieve rallentamento. Per sfruttare la congiuntura favorevole serve una politica forte e attenta alle esigenze dei settori trainanti dell’economia. 

Confimi Industria Veneto auspica un veloce superamento dell’attuale fase di stallo, con la formazione di un nuovo Governo che sostenga la crescita delle imprese a partire da cinque priorità: una tassazione sostenibile, infrastrutture per potenziare lo scambio di merci e informazioni, riforma della giustizia e della geografia giudiziaria, riduzione della burocrazia e una legge sui pagamenti».