Le norme da rispettare sul posto di lavoro per contrastare il Coronavirus

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Sicurezza sul lavoro in tempi di Coronavirus
Sicurezza sul lavoro in tempi di Coronavirus

Il governo ha sottoscritto con le parti sociali un protocollo condiviso di regolamentazione finalizzato al contenimento e al contrasto della diffusione del coronavirus valido su tutto il territorio nazionale per tutte le imprese. Si tratta di un documento all’interno del quale viene sancito l’obbligo di comunicazione della variazione del rischio biologico causato dal virus, ma che include anche indicazioni a proposito del controllo della temperatura corporea prima dell’ingresso dei lavoratori in azienda. Ne parliamo con Sicurya, struttura che fornisce servizi per la sicurezza nei luoghi di lavoro e nei cantieri.

Il tema della sicurezza sul lavoro

È di notevole rilevanza il tema della sicurezza sul lavoro, al punto che già il comunicato del Garante per la privacy del 2 marzo aveva messo in evidenza l’obbligo dei lavoratori di segnalare qualunque situazione di pericolo ai datori di lavoro. Nello stesso comunicato si faceva riferimento all’obbligo in capo ai datori di lavoro di comunicare agli organi preposti gli adempimenti correlati alla sorveglianza sanitaria attraverso il medico competente. Non è da escludere, a tal proposito, la possibilità di prevedere per i lavoratori più esposti una visita straordinaria.

Come mettersi in regola

I datori di lavoro sono tenuti, tra l’altro, ad adottare una serie di provvedimenti. Questi, al netto delle ordinanze regionali, possono sfociare in un aggiornamento del documento di valutazione dei rischi adottando tutte le misure di contenimento del virus tenendo conto del tipo di attività che viene svolta nel caso in cui tale fattore di rischio rappresenti un rischio endogeno all’attività lavorativa. Ovvero, per quelle aziende per le quali il rischio biologico non sia un rischio di natura specifica, quindi si tratta di un rischio esogeno, si profila una condizione di rischio generico aggravato che può essere gestita, al momento, non necessariamente con un aggiornamento formale del DVR aziendale. Si rende comunque necessario sempre un addendum al DVR o un protocollo interno per stabilire l’applicazione di norme anti-contagio. La rilevazione della temperatura corporea rappresenta a tutti gli effetti un trattamento di dati personali, e in quanto tale deve essere effettuato secondo la disciplina in vigore in tema di privacy. Questo vuol dire che deve essere messa a disposizione l’informativa riguardante il trattamento dei dati personali, ovviamente aggiornata ad hoc. Tale informativa deve specificare che la finalità del trattamento è rappresentata dalla prevenzione dal contagio, mentre la durata della conservazione dei dati si prolungherà fino alla fine dello stato di emergenza.

Il trattamento dei dati personali

Le persone di cui viene misurata la temperatura del corpo non dovrebbero essere identificate, e il dato relativo alla temperatura non dovrebbe essere acquisito, sempre che ciò non serva al fine di documentare i motivi che non hanno consentito l’ingresso nei locali aziendali. È essenziale, inoltre, stabilire delle misure organizzative e di sicurezza appropriate per la protezione dei dati: si inizia identificando i soggetti che dispongono dell’autorizzazione al trattamento e che devono essere formati di conseguenza. Il trattamento dei dati può avvenire solo a scopo di prevenzione del contagio: in altri termini essi non possono essere comunicati a terzi o diffusi senza che vengano rispettate le previsioni normative in merito.

L’isolamento

Nel caso in cui i controlli dovessero mettere in evidenza per i lavoratori una temperatura corporea oltre i 37 gradi e mezzo, si può propendere per l’isolamento momentaneo ma sempre garantendo modalità che favoriscano il rispetto della dignità e della riservatezza. Garanzie simili sono necessarie anche se il lavoratore fa sapere di essere entrato in contatto con persone positive al coronavirus. Le misure di sicurezza aziendali possono prevedere che i lavoratori forniscano una dichiarazione in cui affermano di non aver avuto contatti con persone positive al coronavirus nel corso dei 14 giorni precedenti e di non provenire da zone a rischio epidemiologico. Anche in questo caso, comunque, si ha a che fare con un trattamento di dati personali: insomma, la raccolta dei dati può riguardare unicamente quelli considerati pertinenti per la prevenzione dal contagio, e vanno evitate richieste di informazioni riguardanti i luoghi in cui si è stati o le persone con cui si è entrati in contatto.

I servizi di Sicurya

Sicurya si occupa di Consulenza sicurezza sul lavoro a Vicenza, fornendo servizi di assistenza specialistica nel settore dell’analisi della salute e della sicurezza sul posto di lavoro. Tramite gli specialisti con cui collabora, inoltre, questa azienda mette a disposizione consulenze per l’analisi di incidenti, quasi-incidenti o anomalie. L’attività di ingegneria ambientale è un altro dei fiori all’occhiello di Sicurya, che è operativa anche nel comparto dell’analisi ambientale. Alle attività di consulenza, poi, si affiancano quelle di formazione e informazione, grazie a programmi di addestramento specializzati che vengono articolati in base a livelli diversi di difficoltà. Viene garantita anche la formazione in e-learning con video interattivi.