“Le più grandi invenzioni della storia”: la bicicletta dal papà tedesco ha più di 200 anni

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L’invenzione della bicicletta è da attribuire al barone tedesco Karl von Drais nel 1817. La bici quindi ha compiuto più di 200 anni! Il nome scelto dal barone per la bici fu Laufmachine (macchina da corsa) ma molti in suo onore la chiamarono draisina o draisienne in francese. In Italia fece il suo debutto nel 1819. La draisina era costruita in legno, due ruote e niente pedali e freni: per muoversi bisognava spingersi con le gambe, camminando da seduti. Lo sterzo piuttosto rudimentale consisteva in una leva anziché un manubrio.

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Draisina

La storia della bicicletta

La draisina con le sue ruote di legno provocava parecchi fastidi a chi la usava proprio a causa dei continui scossoni che riceveva il guidatore. Con il passare degli anni la Laufmachine ebbe un’evoluzione, trasformandosi vent’anni dopo nel velocipede: una bici con la ruota anteriore altissima, circa un metro e mezzo da terra, il sellino sopra la ruota anteriore e finalmente comparvero anche i pedali. Il velocipede, messo a punto in Scozia nel 1838-39 e poi migliorato a Parigi nel 1855, aveva le ruote in gomma piena e niente ammortizzatori, quindi continuava essere scomodo per chi lo guidava rispetto alla bicicletta moderna.

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Velocipede

Nel 1861, i francesi Pierre ed Ernest Michaux creano un particolare velocipede detto biciclo, dotato di pedali fissati nel mozzo della ruota anteriore: per farlo avanzare occorre pedalare in senso rotatorio, proprio come facciamo noi oggi. I primi raggi metallici posizionati in direzione tangenziale e non radiale compaiono nel 1870. 

Solo nel 1885 arrivammo ad un modello simile alla bici moderna: il merito fu degli inglesi Sutton e Starley che fondarono la loro casa costruttrice e lavorarono al modello fino a renderlo migliore, con l’adozione della trasmissione a catena e il ridimensionamento delle ruote. La mountain bike, infine, viene creata in California (Usa) tra 1975 e 1980.

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Storia della bicicletta

Curiosità

  1. Il primo ad aver concepito un’idea di bicicletta è Leonardo Da Vinci con un disegno a matita e carboncino risalente al 1493 e contenuto nel Codice Atlantico. Si trattava di una “macchina” con due ruote, un’asse di legno che le teneva assieme, un manubrio e una specie di catena che collegava i pedali alla ruota posteriore.
  2. Perché il velocipede aveva la ruota anteriore così alta? Per ricordare la monta a cavallo, il mezzo di trasporto più diffuso nel 1800.
  3. Le strade erano parecchio diverse due secoli fa rispetto a oggi: sterrate, piene di buche, dissestate… andare in bici non era affatto agevole e il cavallo continuava ad essere considerato il miglior mezzo di trasporto mentre la bicicletta un trastullo per gente nobile con cui divertirsi.
  4. La mountain bike è stata inventata sul finire del 1970 in America da Gary Fischer. In Italia è arrivata solo nel 1985 con il nome di rampichino.
  5. Il primo giro del mondo in bici, anzi in biciclo, fu portato a termine da Thomas Stevens che, nell’aprile del 1884 partì da San Francisco per farvi ritorno a dicembre del 1886, due anni e mezzo e 13.500 miglia dopo!

Le più grandi invenzioni della storia

di  LUCA FUSARO

La storia dell’umanità è ricca di scoperte memorabili, nate dall’ingegno, dalla casualità o da una combinazione dei due fattori. Alcune hanno cambiato il corso della storia e plasmato il mondo intero; difficilmente potremmo immaginare il nostro stile di vita di oggi, senza di esse. In questa serie di articoli vedremo quali sono le invenzioni e le scoperte più grandi e più utili di sempre, considerando la loro storia e l’impatto che hanno avuto sulla società moderna.

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