La storia della carta è legata profondamente a quella della cultura e della scienza. L’innesco che ha avviato la storia della carta è semplice e allo stesso tempo importantissimo. L’uomo aveva un bisogno urgente: comunicare ai suoi simili determinate informazioni in forma scritta.
Le informazioni dovevano essere fissate su un supporto leggero e resistente, che fosse facilmente trasportabile. L’invenzione ci ha consentito di sostituire il papiro e la pergamena con un materiale più semplice da realizzare e, con il perfezionamento delle tecniche produttive, più economico.
L’avvento dei media digitali ha forse oscurato il ruolo fondamentale della carta nella divulgazione del sapere, tuttavia non dobbiamo dimenticare che fino a qualche decennio fa la trasmissione di qualsiasi nozione passava attraverso un foglio.
È interessante, in tal senso, la prima definizione della carta fornita dall’Enciclopedia dei ragazzi Treccani: «Un materiale indispensabile per diffondere idee nella vita quotidiana. Nel corso dei secoli la carta ha contribuito enormemente al progresso, alla partecipazione dei cittadini alla vita democratica e all’aumento del livello medio di cultura ed educazione.»
La storia della carta ha accompagnato l’evoluzione dell’uomo nel corso dei secoli: dalla trasmissione di nuove conoscenze scientifiche e filosofiche alla diffusione dell’istruzione, fino alla conquista di una coscienza politica e storica che ha dato il via alla nascita degli Stati moderni.
Ma andiamo con ordine, ripercorriamo la storia della nascita della carta.
La storia della carta
Per millenni l’uomo ha scritto incidendo su pietra, legno, tavolette di argilla, gusci di tartaruga e scapole di bovino. A partire dal III millennio a.C., gli antichi Egizi iniziarono a utilizzare i fogli di papiro, ricavati lavorando il midollo di una pianta acquatica del Delta del Nilo, il Cyperus papyrus.
A partire dal III secolo d.C., il più comune supporto di scrittura divenne la pergamena o cartapecora, ottenuta dalla lavorazione delle pelli di agnello, pecora o capra.
Tra XIII e XIV secolo, in pieno Medioevo, la pergamena fu sostituita dalla carta di canapa che, come dice il nome, era ottenuta lavorando la fibra della Cannabis sativa.
Cina
Le fonti storiche attribuiscono l’invenzione della carta a Ts’ai Lun, un dignitario della corte imperiale cinese che nel 105 d.C. iniziò a produrre dei fogli di carta utilizzando brandelli di stoffa usata, corteccia d’albero e reti da pesca. I cinesi custodirono gelosamente il segreto della sua produzione per molti secoli, fino a quando, nel VI secolo d.C., la loro invenzione arrivò in Giappone grazie al monaco buddista Dam Jing. I giapponesi appresero subito le tecniche di fabbricazione della carta, e iniziarono a usare una pasta derivata dalla corteccia di gelso per produrre il prezioso materiale.
Mondo arabo
Il mondo arabo scoprì i segreti della lavorazione della carta nel 751 d.C., quando il governatore generale del Califfato di Bagdad catturò a Samarcanda due cartai cinesi, e con il loro aiuto avviò una cartiera nella città uzbeca. Da lì, anche grazie all’ampia disponibilità di canapa e lino, due materie prime di ottima qualità ideali per la realizzazione della carta, la produzione si diffuse in altre città dell’Asia, in particolare a Bagdad e Damasco.
Il procedimento di lavorazione della carta seguito dagli artigiani arabi prevedeva la sfilacciatura e la macerazione degli stracci in acqua fino ad ottenere un impasto omogeneo, in cui poi si immergeva un setaccio che tratteneva le fibre macerate lasciando filtrare l’acqua. I fogli ottenuti venivano quindi pressati e asciugati, e infine ricoperti di una pellicola di amido di riso per renderli più reattivi all’inchiostro. Nello stesso periodo anche l’Egitto e l’Africa settentrionale iniziarono a produrre i primi fogli di carta, utilizzando le stesse tecniche produttive del mondo arabo.
Europa
In Europa la carta giunse solo a partire dal XI secolo, con le invasioni arabe in Sicilia e in Spagna. Tuttavia, venne subito considerato un materiale di scarsa qualità rispetto alla pergamena, al punto che in un editto del 1221 Federico II ne proibì l’utilizzo per gli atti pubblici. L’impiego dell’amido di riso, infatti, attirava l’appetito degli insetti e rendeva i fogli di carta poco durevoli.
La storia della carta deve moltissimo ai cartai italiani di Fabriano, un piccolo comune delle Marche, che nel XII secolo iniziarono a fabbricarla utilizzando il lino e la canapa. Attraverso lo studio di nuove attrezzature e tecniche produttive, questi cartai introdussero importanti innovazioni:
- Meccanizzarono la molitura degli stracci mediante l’impiego di magli idraulici, riducendo i tempi di produzione dell’impasto;
- Introdussero la collatura dei fogli con gelatina animale, un additivo sgradito agli insetti;
- Crearono diversi tipi e formati di carta;
- Inventarono la filigranatura dei fogli.
L’introduzione della filigrana consentì di contrassegnare la carta con decorazioni realizzate con fili metallici visibili in trasparenza, utili all’inserimento di marchi di fabbrica, firme, stemmi ecclesiastici e simboli di vario genere e significato.
A partire dal Trecento, la produzione cartaria iniziò a diffondersi anche in altri paesi europei, e alla fine del Quattrocento, con l’invenzione della stampa a caratteri mobili, subì una notevole crescita. La scoperta dell’America e la successiva colonizzazione europea portò la produzione della carta anche nel Nuovo Mondo. Un curioso aneddoto storico riportato nel saggio di Mark Kurlansky “Carta. Sfogliare la storia” racconta di quando le colonie del Nord America in rivolta boicottarono tutte le merci inglesi, a eccezione del prezioso materiale prodotto nelle cartiere londinesi.
La produzione della carta
La produzione industriale di carta iniziò nell’Ottocento, con lo sviluppo di giornali a grande tiratura e dei primi romanzi best-seller, che richiedevano grandi quantità di cellulosa a prezzi economici. Già nel 1797, Louis Nicolas Robert realizzò la prima macchina continua, capace di produrre un foglio della lunghezza di 60 cm. Quando gli stracci usati per la lavorazione della carta iniziarono a scarseggiare, si cercò di sostituirli con altri materiali, come la pasta ottenuta dal legno. Con la messa a punto di nuove tecniche per la lavorazione di fibre vegetali ottenute dagli alberi, il prezzo della carta si abbassò drasticamente, e nel giro di pochi anni questo materiale diventò un prodotto di largo consumo. Solo in Inghilterra, la produzione di carta passò dalle 96.000 tonnellate del 1861 alle 648.000 tonnellate del 1900.
Ancora una volta, la storia della carta si intreccia con quella dell’uomo: con la diffusione della carta economica, libri e quotidiani diventano oggetti alla portata di tutti, favorendo l’alfabetizzazione delle classi medie. Bisognerà aspettare la fine del secolo perché venga destinata anche ad altri usi, come la produzione di carta igienica, imballi e poi giocattoli ed elementi d’arredo. La storia della carta è tutt’altro che esaurita, le innovazioni tecnologiche legate all’impiego di questo materiale ci riserveranno ancora molte sorprese!
Le più grandi invenzioni della storia
di LUCA FUSARO
La storia dell’umanità è ricca di scoperte memorabili, nate dall’ingegno, dalla casualità o da una combinazione dei due fattori. Alcune hanno cambiato il corso della storia e plasmato il mondo intero; difficilmente potremmo immaginare il nostro stile di vita di oggi, senza di esse. In questa serie di articoli vedremo quali sono le invenzioni e le scoperte più grandi e più utili di sempre, considerando la loro storia e l’impatto che hanno avuto sulla società moderna.
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