“Le più grandi invenzioni della storia”, la televisione: la fruibilità dei video è in continua evoluzione ma lei non va in pensione

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Switch off, Rai
Switch off, Rai "oscurata" in Veneto. Finco (Lega-LV): "Il problema va risolto"

È al primo piano del grande magazzino Selfridges di Oxford Street a Londra che il 25 marzo del 1925 nasce la televisione. È lì che l’ingegnere scozzese John Logie Baird mostra pubblicamente il risultato dei suoi studi sulla trasmissione dell’immagine.

Utilizzando uno speciale disco bucherellato, inventato dal tedesco Paul Gottlieb Nipkow nel 1883, che ruotando, analizza le immagini, Baird riesce a scansionare l’immagine in trasmissione, riuscendo a sincronizzarne un’altra in ricezione. Dunque, come Marconi è considerato il padre della Radio, Baird diventa così il padre della televisione.

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John Logie Baird nel 1917

Un’invenzione risultato però di un lavoro svolto da molti ricercatori che lavorarono a questa illusione a partire dalla fine del XIX secolo, come Andrea Bonora, che a metà 800 riesce a trasmettere immagini fisse. Per tornare a Baird, dopo qualche mese dalla dimostrazione da Selfridges, inaugura la prima vera trasmissione televisiva che mostra l’immagine del viso di un fattorino del laboratorio dove lavora l’inventore, William Taynton, che si presta all’esperimento. Infine il 26 gennaio del 1926, lo scienziato scozzese trasmette, da una stanza all’altra, il viso della sua socia Daisy Elizabeth Gandy, alla presenza di qualche decina di scienziati della Royal Institution e giornalisti invitati per l’occasione.

La televisione elettronica fu realizzata per la prima volta il 7 settembre 1927 dall’inventore statunitense Philo Farnsworth nel proprio laboratorio di San Francisco e iniziò a diffondersi dal 1928 negli Stati Uniti e dall’anno successivo in Europa. La definizione è dovuta al fatto che sia l’apparecchio di ripresa delle immagini sia quello di visione erano realizzati con un dispositivo elettronico, il tubo a raggi catodici, inventato dal fisico tedesco Ferdinand Braun nel 1897.

Ma gli studi e gli esperimenti proseguiranno e Baird nel 1929 ottiene di poter utilizzare gli impianti della BBC, trasmettendo così il primo programma televisivo sperimentale, naturalmente in bianco e nero, su uno schermo di 5×10 cm. Tra il 1932 e il 1935 la BBC effettuerà programmi televisivi regolari, trasmessi in tutta l’Europa occidentale, grazie agli apparati Baird. Subito dopo, l’ingegnoso mister Baird riuscirà a realizzare la prima trasmissione televisiva transoceanica, da Londra a New York. E in seguito a trasmettere le prime immagini a colori. La sua televisione, definita televisione elettromeccanica perché l’apparecchio di ripresa delle immagini e quello di visione si basavano su un dispositivo elettromeccanico, sarà dismessa già nel 1939 sostituita dalla televisione elettronica.

Sono questi gli anni in cui prendono il via in Europa le prime trasmissione regolari di programmi televisivi; i paesi all’avanguardia sono l’Inghilterra, dove alla vigilia della seconda guerra mondiale risultano in circolazione circa 20.000 video ricevitori venduti direttamente al pubblico, e la Francia. In Germania, nell’estate del 1936, avviene la prima diretta televisiva, con i Giochi della XI Olimpiade a Berlino. 

In Italia le prime prove sperimentali vengono effettuate a Torino nel 1934 nel centro Eiar che diventerà poi Rai e si sposterà a Roma nella storica sede di via Asiago 10. 

Un apparecchio televisivo italiano degli anni 30

Le trasmissioni sperimentali avranno termine improvvisamente il 31 maggio 1940 per ordine del governo per via di interferenze riscontrate nei primi sistemi di navigazione aerea. Lo scoppio della guerra oscurerà per anni la tv. Gli esperimenti riprenderanno l’11 settembre 1949, con una trasmissione dalla Triennale di Milano presentata da Corrado, ma per l’inizio di una programmazione ufficiale bisognerà aspettare il 3 gennaio 1954.

I televisori accesi il giorno di esordio erano solamente ottantamila, e gli abbonati Rai non superavano le ventimila unità. Il prezzo di un televisore era di circa 450.000 lire (corrispondenti quasi a 7.000 Euro), era vicino al costo di un’automobile, e sfiorava le dodici mensilità di un reddito medio annuo. Solo due anni dopo, il 31 dicembre 1956 il segnale arriverà a coprire l’intero territorio nazionale e i bar e le case dei pochi proprietari di un apparecchio tv diventano il luogo di aggregazione per seguire i primi telequiz italiani come il Musichiere di Mario Riva o Lascia e raddoppia di Mike Bongiorno. Negli anni sessanta il televisore si diffonde sempre di più e raggiunge anche classi sociali meno agiate tra le quali è ancora alto il tasso di analfabetismo. Per questo nasce la prima trasmissione di servizio: Non è mai troppo tardi (1959-1968) un programma di insegnamento elementare condotto dal maestro Alberto Manzi e che, è stato stimato, avrebbe aiutato quasi un milione e mezzo di adulti a conseguire la licenza elementare.

Una scena di Lascia o raddoppia condotto da Mike Bongiorno

L’impatto sociale e politico della televisione

Poiché gli stessi programmi televisivi si vedono in tutto il territorio di uno Stato, la televisione è stata un potente acceleratore della nazionalizzazione delle masse, il processo di creazione dell’identità nazionale e dello sviluppo di gusti e interessi comuni tra i cittadini di un Paese. In Italia la tv ha avuto un ruolo di primo piano nel far familiarizzare con la lingua nazionale le persone abituate a usare solo il dialetto.

La tv si rivelò uno strumento molto potente anche in ambito politico. Un evento, in particolare, dimostrò le sue potenzialità: il dibattito del 1960 tra John Kennedy e Richard Nixon, candidati alle elezioni presidenziali statunitensi. Kennedy apparve più a suo agio di fronte alle telecamere e il confronto televisivo si rivelò determinante per la sua vittoria elettorale.

Per molti aspetti, il dibattito è il progenitore di tutti i talk show politici. In tutto il mondo, del resto, la tv divenne presto uno strumento di comunicazione politica: nei Paesi democratici, i partiti si contendevano la presenza sui canali televisivi, mentre nelle dittature il piccolo schermo divenne la principale voce dei governi per diffondere la loro propaganda.

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Il dibattito tra Kennedy e Nixon

I progressi tecnologici della tv

Tra gli anni ’50 e ’70 furono introdotte importanti innovazioni. Tra esse, le trasmissioni a colori, che iniziarono negli Stati Uniti nel 1953 e gradualmente si affermarono in tutto il mondo, e il telecomando inventato negli anni ’50 ma diffusosi su larga scala tra gli anni ’80 e ’90.

La tv andò incontro a molti cambiamenti anche sul piano dei contenuti. Particolarmente stretto fu il “matrimonio” con lo sport, iniziato sin dalle origini dell’era televisiva. La televisione portò le competizioni sportive nelle case dei cittadini e favorì la diffusione delle discipline che si adattano meglio alla ripresa televisiva, in primis il calcio.

La tv, inoltre, si “intrecciò” con il cinema, con la trasmissione di film, e divenne uno dei principali mezzi di informazione grazie alla messa in onda dei telegiornali.

La liberalizzazione delle frequenze e il modello di vita consumistico

In molti Paesi, all’inizio dell’era televisiva lo Stato aveva il monopolio delle trasmissioni, ma i privati cercarono presto di entrare nel business. Nel nostro Paese alcune aziende crearono canali locali sin dagli anni ’60, ma il vero sviluppo della tv privata ebbe luogo negli anni ’80, quando nacquero emittenti che trasmettevano in tutto il territorio nazionale. Il monopolio statale fu abolito nel 1984 e al suo posto subentrò un “duopolio” composto dalla Rai e dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, ciascuna delle quali possedeva tre canali nazionali.

Con l’ascesa delle emittenti private, in tutto il mondo, si diffuse in maniera più evidente il ruolo della tv nell’influenzare i gusti e gli stili di vita delle persone. In particolare, la pubblicità televisiva – introdotta sin dal 1941, quando negli Stati Uniti fu trasmesso uno spot dell’azienda di orologeria Bulova – divenne determinante per orientare le scelte dei cittadini e favorì la diffusione di un modello di vita consumistico. I programmi televisivi divennero sempre più “leggeri”, mirando al puro intrattenimento più che alla divulgazione di contenuti informativi o culturali.

La tramissione digitale e gli sviluppi recenti

Negli ultimi decenni la tv è andata incontro a nuovi cambiamenti. La trasmissione digitale ha preso definitivamente il posto dell’analogica, il che ha provocato, tra l’altro, un grande aumento dei canali. Anche gli apparecchi riceventi sono cambiati e gli schermi al plasma o a cristalli liquidi hanno sostituito i vecchi televisori a tubo catodico.

Negli ultimi anni il dominio della televisione è stato sfidato dall’ascesa di internet, che le fa concorrenza nella divulgazione di informazioni e nell’intrattenimento. Tuttavia, tra i due media si è creata anche una sinergia, da un lato con i televisori interattivi (o smart tv) che consentono di accedere a servizi e portali web, dall’altro perché, attraverso internet, è possibile guardare i programmi televisivi via computer.

La TV più grande del mondo si chiama Titan Screen Zeus, che ha un valore di circa 1,6 milioni di euro. Questo modello, prodotto da Titan Screen, con i suoi 370 pollici ha bisogno di essere guardato da circa 15 metri di distanza per goderne le immagini e ovviamente è uno dei televisori più costosi in assoluto.

Titan Screen Zeus

Insomma, la televisione non sembra assolutamente voler andare in pensione, come dimostrano anche i dati statistici. In Italia, per esempio, secondo l’Istat il 91% della popolazione guarda la tv e l’80,5% lo fa ogni giorno.


Le più grandi invenzioni della storia

di  LUCA FUSARO

La storia dell’umanità è ricca di scoperte memorabili, nate dall’ingegno, dalla casualità o da una combinazione dei due fattori. Alcune hanno cambiato il corso della storia e plasmato il mondo intero; difficilmente potremmo immaginare il nostro stile di vita di oggi, senza di esse. In questa serie di articoli vedremo quali sono le invenzioni e le scoperte più grandi e più utili di sempre, considerando la loro storia e l’impatto che hanno avuto sulla società moderna.

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