Oggi 25 giugno 2021, finalmente siamo arrivati alla posa delle Pietre di inciampo per Guido e Angela Orvieto (Angela era nata Caivano, ndr). Abitavano a Vicenza, in via San Francesco 80 e in Corso Palladio 84 avevano un negozio di mercerie-lingerie, come quasi tutti gli Orvieto in Veneto. Prima di loro ha anche abitato in città un parente, Umberto che se n’è andato da Vicenza in America nel 1937, lasciando qua beni mobili e immobili per 110.000 lire… di allora. A posare le pietre, Lia Orvieto, nipote dei coniugi Orvieto, assassinati nel campo di sterminio di Auschwitz.
Ai coniugi Orvieto l’autore, Gunter Demnig, l’artista delle Pietre d’inciampo, ha dato la possibilità di posare le pietre davanti al loro negozio, con la scritta “A Vicenza viveva”, includendo nell’iter sia il domicilio di residenza, i cui civici sono cambiati, sia il luogo di lavoro. Il testo di commemorazione dipende solo dall’artista.
La Cerimonia privata è stata semplice, sobria, come richiede il momento. Sono stati invitati solo il Sindaco di Vicenza, avvocato Francesco Rucco, Il Presidente del Consiglio Comunale, avvocato Valerio Sorrentino, il capo di Gabinetto, dott. Luca Milani con cui mi sono interfacciata per la pratica di posa. Fortemente voluta e, quindi, indispensabile è stata la presenza del dott. Umberto Avraham Piperno, Rabbino della Comunità ebraica di Verona e Vicenza e del dott. Roberto Israel, Consigliere Nazionale Associazione Figli della Shoà.
Non è stata fatta richiesta di transennare il luogo, non sono stati esclusi i comuni cittadini che passavano per il corso, perché le Pietre di Inciampo appartengono ora alla Città di Vicenza, protagonista e memoria del periodo più doloroso della Storia.
La scelta di una cerimonia privata, voluta da Lia Orvieto e da me sostenuta, ha permesso di eliminare il palcoscenico e la platea di spettatori che s’immedesimano nel dolore solo davanti alla partecipazione mediatica del fatto, ha voluto dare valore e significato alle Pietre. Ha escluso Movimenti, Associazioni, Istituzioni, Politici e accoliti per dar spazio al Valore Assoluto delle Pietre di Inciampo, dare alle Pietre la “convergenza armonica” che è il recupero di quella dolorosa serenità meditativa che l’ostentazione di Movimenti, Associazioni, Istituzioni e Politici tende ad annullare.
Le pietre di Inciampo dedicate ai coniugi Orvieto vogliono restituire al dolore quell’attenzione e quel tempo di cui la città di Vicenza si è dimenticata.
Durante la breve cerimonia, accompagnata dai Salmi recitati dal Rabbino Piperno, il sindaco Francesco Rucco ha donato alla signora Lia Orvieto un quadro dell’artista Mauro Maruzzo, un acquarello che trasuda di indifferenza, quella indifferenza vettore di tanta disumanità.
Dalle Pietre di Inciampo di Vicenza parte anche l’iniziativa, una “Pietra di Inciampo per chi non può” in collaborazione con il Memoriale Sardo della Shoà di Cagliari. Una scelta per prendere le distanze da un “tempo appariscente”, per dare spazio a un “tempo umano”, fatto di rapporti con gli altri, di affetti, di cura e dedizione verso la Memoria, la Memoria nella quale io credo è quella che esclude ogni opportunismo politico e individuale.
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