Le ultime sul Covid nel mondo: Pfizer e Moderna aumentano prezzi vaccini, proteste in Israele per irrigidimento misure, boom contagi in Cina

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vaccino anti Covid Pfizer
vaccino anti Covid Pfizer
  • Pfizer e Moderna hanno concordato con l’Unione europea un aumento dei prezzi dei loro vaccini contro il Coronavirus. Il siero Pfizer costerà il 25% in più a dose, passando da 15,5 euro a 19,5. Moderna passerà da 19 euro a 21,5, con un aumento del 13%. L’Unione ha accettato il rincaro e ordinato una fornitura complessiva di 2,1 miliardi di dosi fino al 2023 anche per la maggiore efficacia che sempre più studi scientifici riconoscono ai vaccini a mRna rispetto a quelli basati sugli adenovirus come AstraZeneca e Johnson & Johnson. Secondo diverse stime, nel 2021 il mercato mondiale dei vaccini potrebbe raggiungere un volume di affari stimato in 70 miliardi di dollari, soprattutto ora che molti Paesi stanno pensando di richiamare i loro cittadini per una terza dose di vaccino.
  • Nel weekend centinaia di dimostranti hanno affollato le strade di Tel Aviv per protestare contro la decisione del governo israeliano di reintrodurre misure più rigide per il contenimento del Covid-19. Oltre a prevedere una terza dose di vaccino per le persone più anziane o vulnerabili, l’esecutivo di Naftali Bennett ha stabilito che sarà di nuovo obbligatoria la mascherina nei luoghi chiusi oltre che il green pass per entrare in palestre, ristoranti e hotel. La decisione è giustificata dal fatto che venerdì scorso sono stati registrati 2435 nuovi casi e 326 ospedalizzazioni, la cifra più alta dal picco dell’epidemia dello scorso marzo.
  • La Cina sta gestendo da alcuni giorni uno dei peggiori picchi di contagi degli ultimi mesi. Dopo la chiusura dell’aeroporto di Nanchino, individuato come potenziale vettore dei contagi in almeno 20 diverse città del Paese, il governo di Pechino ha avviato una massiccia campagna di screening che ha già coinvolto milioni di persone. A Nanchino, città da 9,2 milioni di abitanti, centinaia di migliaia di persone sono state messe sotto quarantena. La stessa misura è stata presa anche per la città di Zhangjiajie, meta turistica nella provincia di Hunan. Secondo le autorità cinesi, i nuovi contagi sono da attribuire alla viralità della variante Delta e al maggior movimento interno dovuto alla stagione turistica estiva.
  • (fonte The Vision)