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"Sai che non so cosa dire di Lea?". Nicola Pietrangeli si commuove pensando a Lea Pericoli, regina del tennis italiano, morta oggi a 89 anni. "Io sono figlio unico, non ho mai avuto un fratello o una sorella, e lei lo è stata. Una compagna di mille cose e meno di cose più strane, nel senso che ci conosciamo da 65 anni, abbiamo girato il mondo per largo, per lungo, per sotto e sopra, e fra di noi non c'è stato neanche un bacio. E infatti una volta mi ha detto: 'ma io non ti piaccio?' Le ho detto che non lo sapevo e ci è rimasta male", ricorda Pietrangeli. "Lea era molto più signora che tennista -prosegue- Uno stile inimitabile, irripetibile forse? Certo, con queste ragazze di oggi, e per carità difendo anche la mia categoria ma insomma, Lea Pericoli le batte tutte 6-0, 6-0. Capisco che quello che succede oggi sono le cose moderne, i soldi e tutte quelle cose lì, e va benissimo, però Lea aveva un peso non soltanto sul campo da tennis, lo vedevi da come camminava, come si vestiva, come parlava. Poi che questo avvenga dieci giorni dopo la morte di mia moglie… Sono cose che alla mia età non reggo più tanto facilmente". "Un grande esempio di eleganza. Era una grande signora fuori dal campo e dentro al campo da tennis. Personaggi come lei sono rari da trovare", il ricordo di Adriano Panatta a Rainews24. "Ciao Lea. Non ero più alto della racchetta quando ti ho conosciuto e a tratti abbiamo camminato insieme sui campi di tennis. Saluta il tuo maestro Gino!", l'omaggio di Paolo Bertolucci in un post su X. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)