Il cibo made in Veneto è una delle 20 bandiere regionali della “cucina italiana”, che tutto il pianeta ci riconosce e, spesso, invidia. Vini, formaggi, carni ed insaccati, ortofrutta e quant’altro: è lunga la lista di un paniere del gusto locale, che il consigliere veneto di FdI Razzolini invita a far propria per imbandire le tavole delle prossime festività natalizie.
L’esponente del partito di Giorgia Meloni, spiega, che “acquistare prodotti locali di qualità. significa supportare le nostre aziende”. Un invito al mangiare tipico e a Km zero, quello di Razzolini, non banale o addirittura superfluo. L’economia regionale agroalimentare, strutturata in miriadi di medio – piccole aziende deve essere supportata, principalmente, dalle scelte del consumatore da orientare verso le qualità del potere nutrizionale e del sapore dei nostri cibi locali.
Economia e non solo. Acquistare “local” allontana, anche se solo in parte, la poderosa invasione dell’industria alimentare intensiva, che ha sicuramente il merito di fornirci – in tutti i momenti della giornata – ogni leccornia per il nostro palato ma che, contestualmente, è uno dei grandi problemi dell’inquinamento ambientale.
I sapori autentici dei prodotti tipici sono “i veri scrigni di un territorio“, rimarca Razzolini. Un territorio, quello Veneto, dalle solide e forti tradizioni agricole ed enogastronomiche, in cui i veneti hanno sempre riconosciuto le proprie origini millenarie.
“Quindi a Natale – aggiunge Razzolini-, regaliamoci , nei cesti e nelle confezioni, le eccellenze delle produzioni locali.
Non è questione di “partito”, ma non possiamo che essere che d’accordo con la politica del mangia “local”, qui e in tutte le altre regioni d’Italia, prive, in certi casi, di poco o molto ma ricche di gusti e sapori inimitabili.