Lorenzo Fontana, deputato veronese del Carroccio ed ex ministro del governo gialloverde, è il nuovo capo del dipartimento “Famiglia e valori identitari”, con l’incarico di elaborare l’intera strategia nazionale, la proposta politica, la redazione del programma di governo del Paese e la costruzione di alleanze con i partner internazionali. La nomina è arrivata nel fine settimana direttamente dal segretario federale Matteo Salvini ma c’è una duplice lettura della decisione presa in via Bellerio. Fontana, infatti, è anche segretario della Liga Veneta, incarico che, a questo punto, sembra destinato a qualcun altro. Fonti leghiste ai massimi livelli escludono che la chiave di lettura sia una mossa di Salvini per mettere la mani sul Veneto, Regione che con il presidente Luca Zaia è più vicina ai vecchi valori autonomisti che alla nuova Lega salviniana. Fontana, infatti, è sempre stato molto vicino all’ex ministro dell’Interno, proprio sul tema della difesa della famiglia tradizionale e non è mai stato un particolare fautore dell’autonomia veneta a tutti i costi. A questo, quando si arriverà al congresso regionale, si sfideranno la linea sovranista-nazionale di Salvini e quella autonomista-veneta di Zaia.
“Io non mi sono dimesso. Non ci sono stati problemi. Non c’è niente di particolare. E, se ci sara’ un cambio alla guida della Liga veneta, sarà decisione che spetta a Matteo Salvini. Ho solo voluto dire che avendo assunto questo ruolo nazionale importante, di capo del dipartimento Famiglia e ruoli identitari del partito, penso sia opportuno che ci possa esser qualcun altro che porti avanti le redini a livello territoriale”. Così il segretario della Liga veneta Lorenzo Fontana chiarisce le sue dichiarazioni di ieri. “Le interpretazioni che visto sui quotidiani di oggi non rappresentano la realtà. Non è quello che ho detto ieri – insiste -. Con Salvini c’è buonissimo rapporto, rimango vice segretario federale. Ritengo solo opportuno che ci siano altre persone, a livello regionale, che portino avanti il lavoro fatto in un anno e mezzo, nell’ambito di un riordino complessivo delle segreterie regionali già annunciato. Alle mie parole è stata data una valenza che non esiste”.
“Non ero a conoscenza di nulla, sono stato avvisato ieri dal segretario Fontana verso le 11. Tutto qui”. Si e’ limitato a questo il presidente del Veneto Luca Zaia rispondendo alle domande dei giornalisti in merito all’improvviso e imprevisto abbandono dell’incarico del segretario della Liga Veneto, Lorenzo Fontana.
“Il commissario della Liga Veneta, Lorenzo Fontana, non si è dimesso e traghettera’ il partito al congresso, che avrebbe dovuto tenersi alla fine dell’anno ma che probabilmente slitterà per via dell’emergenza covid”. Lo spiega all’agenzia ‘Dire’ il commissario provinciale della Lega veneziana e vicesindaco di Venezia Andrea Tomaello. Fontana, ricevendo la nomina a responsabile nazionale del dipartimento nazionale ‘Famiglia e valori identitari’ ha espresso l’auspicio che in Veneto si lasci spazio ai giovani, “cosa che lui ha peraltro sempre fatto, e che è un bene per la Lega”, sostiene Tomaello. Ma il messaggio inviato ai vertici del partito non corrispondeva alle sue dimissioni e “non è che adesso si nominerà un altro commissario” per arrivare alla già prevista fase congressuale. L’idea che dietro al passo indietro di Fontana, che a questo punto non ci sarebbe nemmeno, possa esserci il segretario della Lega Matteo Salvini sembrerebbe priva di fondamento. “Salvini e Fontana sono amici”, assicura Tomaello. E la nomina di Fontana a responsabile del dipartimento Famiglia non fa parte di una strategia per allontanarlo dal Veneto, tanto è vero che “dei dipartimenti interni si parlava da un anno e Fontana è sempre stato in ballo”, conclude Tomaello.
Fonte Affariitaliani
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