Si è parlato di legalità nella sala Consiglio della Provincia di Vicenza. Ha fatto tappa qui, infatti, il percorso di Prefettura, Provincia, Comune di Vicenza e Provveditorato per avvicinare i giovani alle istituzioni e alla cittadinanza attiva.
Un progetto promosso a livello nazionale dall’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori perpetrati nei confronti degli amministratori locali, che ha messo in luce come anche nel vicentino si verifichino episodi di minacce ai primi cittadini.
In particolare, i Comuni segnalati dall’Osservatorio sono Enego, Roana, Valdagno, Sarcedo e Sandrigo, che nel 2021 hanno subito in totale 20 atti intimidatori.
Ed è proprio con i primi cittadini di questi Comuni che si sono confrontati stamattina gli studenti di due classi quinte dell’istituto superiore Canova di Vicenza indirizzo tecnico.
Ad introdurre gli studenti al tema sono stati il presidente della Provincia Andrea Nardin, il prefetto di Vicenza Salvatore Caccamo e la dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Nicoletta Morbioli.
“E’ fondamentale che il tema della legalità entri nelle scuole ed è altrettanto importante che i giovani si interessino della cosa pubblica -ha esordito Nardin- Il bene pubblico è responsabilità collettiva, che spetta a tutti difendere e coltivare. Ognuno di noi, in quanto cittadino, è parte attiva della comunità e con il suo atteggiamento, con le sue azioni, con i suoi pensieri, può e deve essere baluardo di legalità, rispettando le leggi e facendole rispettare. E’ una questione culturale, di educazione e di formazione . E le scuole sono luogo privilegiato dove veicolare questi concetti. Come Provincia, sempre con Prefettura e Provveditorato, stiamo elaborando un progetto per aprire alle scuole le porte dei nostri palazzi, per far conoscere da vicino ai ragazzi le istituzioni e le loro funzioni. Vorremmo che incontri come quello di oggi fossero una bella abitudine per gli studenti. Perchè solo dalla conoscenza nasce il rispetto e dal rispetto nasce la voglia di collaborare.”
Che la rete delle istituzioni e della sicurezza sia nel vicentino forte e coesa lo ha dimostrato la presenza questa mattina del Questore di Vicenza e dei Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Merito di un coordinamento che fa capo al prefetto.
“A chi si impegna per il bene pubblico sarà sempre garantita la vicinanza dello Stato attraverso la Prefettura e le Forze di polizia a livello territoriale – ha affermato il prefetto Caccamo – Benché, differentemente da altri contesti territoriali geografici del territorio italiano, nella provincia di Vicenza il fenomeno non desti particolare preoccupazione, ogni denuncia, ogni grido d’allarme sarà per noi oggetto di attenzione affinché venga garantita agli amministratori locali ogni forma di garanzia e tutela. Ma il cammino più importante lo vogliamo fare sul piano della prevenzione, con la comunità e con i ragazzi, proprio come stiamo facendo oggi. Dobbiamo diffondere la cultura della legalità, del rispetto e del perseguimento del bene pubblico, che passa necessariamente dalla partecipazione attiva dei cittadini, anche e soprattutto di giovane età, alla vita della comunità”.
Di partecipazione hanno parlato anche i cinque sindaci chiamati a portare la propria esperienza sulle intimidazioni ricevute: Giancarlo Acerbi per Valdagno, Elisabetta Magnabosco di Roana, Ivo Boscardin di Enego, Luca Cortese di Sarcedo e Marica Rigon di Sandrigo. Con molta franchezza e trasparenza, i sindaci hanno raccontato di quali intimidazioni sono stati oggetto, dalle scritte sui muri ai volantini, passando per offese sui social. “L’impatto emotivo è stato forte -hanno sottolineato- ma non siamo arretrati dalle nostre decisioni. Essere sindaco significa esporsi a critiche e talvolta le critiche superano il limite della tollerabilità, ma se si è convinti di essere nel giusto bisogna andare avanti, perché l’interesse collettivo non può cedere a quello del singolo.”
Da parte di tutti è arrivato il plauso alle Forze dell’Ordine, che da subito hanno sentito presenti e vicine. Come fondamentale per proseguire nell’impegno pubblico è stata la solidarietà ricevuta dalle comunità, dai cittadini che si sono stretti a difesa dei primi cittadini.
L’Osservatorio Nazionale riserva ai Comuni vittime di atti intimidatori un fondo di solidarietà da investire in iniziative di promozione della legalità. Nel vicentino il fondo ammonta a oltre 90.000 euro. A Sarcedo, ad esempio, con queste risorse è stata attivata la “palestra della legalità”, incontri pomeridiani per i ragazzi delle scuole primarie dove attraverso lo sport si imparano i valori della solidarietà e della socialità. Anche a Roana e negli altri Comuni sono stati organizzati incontri con gli studenti delle scuole. A ribadire che la legalità è uno stile di vita che si impara da piccoli.
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Fonte: Provincia di Vicenza