Il neo-presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha chiesto un dialogo con gli altri paesi dell’America Latina per modificare la politica sulla legalizzazione della droga. Allo stesso modo, il primo presidente di sinistra della Colombia ha assicurato che vieterà l’uso delle armi.
“L’ONU deve avviare un dibattito mondiale che si discosti dalla Convenzione di Vienna, o chiamando i Paesi precursori (che, come tutti sappiamo, molti di questi prodotti sono realizzati nei Paesi più sviluppati) in una conferenza speciale, oppure parlando del paesi produttori che indubbiamente dobbiamo incontrare anche in una conferenza speciale, parlando fondamentalmente dei paesi consumatori”.
Le dichiarazioni di Gustavo Petro cercano di affrontare due questioni difficili in Colombia e le ha menzionate poche ore dopo aver ricevuto quattro riconoscimenti dall’uscente Iván Duque: l’Ordine di Boyacá, l’Ordine Nazionale al Merito, l’Ordine di San Carlos e l’Ordine al Merito Colonnello Guillermo Ferguson .
Allo stesso modo, Petro ha fatto riferimento al fallimento dei regolamenti che vietano l’uso di armi da fuoco in Colombia. “È un po’ fuorviante oggi perché, sulla base di permessi speciali, non c’è praticamente alcun divieto di portare armi. E credo che dovremmo arrivare a un punto in cui le armi non siano realmente nelle mani dei civili”, ha osservato.
Bolívar aveva sottolineato che l’ascesa della sinistra nella regione dovrebbe essere colta come un’opportunità per proporre la legalizzazione della droga in blocco. “Dobbiamo sfruttare il fatto che i paesi che hanno avuto più problemi di narcotraffico sono diventati progressisti, come Bolivia, Perù, Messico, Colombia, e se Lula vincesse in Brasile, potremmo proporre la legalizzazione della droga in un Gruppo latinoamericano che guarda verso il mondo intero, si può fare in blocco”.
(La Republica del 06/08/2022)
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Fonte: Legalizzare le droghe in America Latina. Neo-presidente della Colombia
