È legge l’aumento al 40% degli indennizzi del FIR: pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 luglio. Commissione Tecnica fisserà modi e tempi di “incasso”

2214
Fir: una manifestazione a Roma dei risparmiatori traditi dalla banche risolte tre incontri
Fir: una manifestazione a Roma dei risparmiatori traditi dalla banche risolte

Come avevamo anticipato su ViPiù il 28 Giugno 2023 c’è stata la conversione definitiva in legge del Decreto legge sugli enti pubblici dopo che il 5 Giugno le Commissioni riunite I-V della Camera in sede referente avevano approvato la versione definitiva dell’emendamento al FIR (Fondo Indennizzo risparmiatori): in breve, quello che consente agli azzerati delle banche, vittime dei vari crac, di incrementare la percentuale di ristoro dal 30 al 40%.

Pareva un miraggio per alcuni ma l’attesa spasmodica per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo di legge incrementava timori e paure di ogni genere.

Nel mentre, le associazioni facenti parte della cabina di regia venivano bersagliate da critiche di ogni tipo. Per alcuni infatti la scadenza di fine luglio per comunicare il cambio dell’IBAN era sin troppo anticipata, una vera corsa contro il tempo, altri criticavano radicalmente i numeri della legge. Chi, chiedevano questi ultimi, aveva proposto un aumento limitato al 10% dimenticando che solo quella percentuale era possibile in base ai fondi della 145/2018 in cui rimane solo una quota residuale per eventuali esiti a favore dei ricorrenti di vertenze in atto o da loro attivabili? E via di questo passo.

A nulla valevano le repliche delle associazioni riunite nella cabina, un vero e proprio dialogo fra sordi, mentre il senatore Pierantonio Zanettin cercava di rassicurare un po’ tutti: da un lato la modifica era passata sia alla Camera che al Senato, quindi la pubblicazione in Gazzetta era questione di giorni, dall’altro rimandava a settembre per le integrazioni e le osservazioni del caso.

Poi arrivava la sospirata notizia: la Gazzetta Ufficiale n. 155 del 05.07.2023 pubblicava la: “LEGGE 3 luglio 2023, n. 87 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 maggio2023, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale. (23G00096) (GU n.155 del 5-7-2023)” (qui copia della GU, ndr).

Adeguamento quote FIR su Gazzetta Ufficiale n. 155 del 05.07.2023
Adeguamento quote FIR su Gazzetta Ufficiale n. 155 del 05.07.2023

Ecco il testo, eguale all’emendamento già pubblicato dalla nostra testata: ”Dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:

«3 -bis. La misura dell’indennizzo stabilita dall’articolo 1, comma 496, primo periodo, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, è incrementata al 40 per cento.

A tal fine la quota aggiuntiva dell’indennizzo è determinata sulla base delle risultanze istruttorie e dei dati già acquisiti dalla Commissione tecnica di cui al comma 501 del citato articolo 1 della legge n. 145 del 2018 in relazione alle domande presentate entro i termini di legge.

Ai fini dell’accredito, in caso di variazione del codice IBAN già indicato, l’avente diritto all’indennizzo comunica, a pena di decadenza, entro il 31 luglio 2023, il nuovo codice IBAN con modalità telematica tramite il portale del Fondo indennizzo risparmiatori (FIR).

3 -ter . All’articolo 1, comma 63, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, le parole: “30 giugno 2023” sono sostituite dalle seguenti: “31 ottobre 2023”. A tal fine è autorizzata la spesa di 150.000 euro per l’anno 2023, cui si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo di parte corrente di cui all’articolo 34 -ter , comma 5, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze.

3 -quater. All’articolo 3, comma 7 -bis , del decreto- legge 29 dicembre 2022, n. 198, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2023, n. 14, le parole: “750.000 euro”, ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: “1 milione di euro”»”.

Se alcuni tiravano un gran sospiro di sollievo, festeggiando, altri rimarcavano le “ennesime” e strumentali critiche, com’era prevedibile.

Si va dai comunicati stampa di Federconsumatori che chiede un incontro urgente con il Ministro Giorgetti, alle trasmissioni televisive fino all’assemblea dell’associazione “Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza” prima convocata “in presenta” presso il palasport del Centro sport Palladio, poi trasformata in “virtuale” su Zoom. Per allargare la platea o per evitare confronti dal vivo con alcuni iscritti che lamenterebbero di aver sottoscritto dichiarazioni errate riguardo l’ammontare del proprio reddito sotto i 35.000 euro o del proprio patrimonio mobiliare sotto i 100.000 euro (limiti presenti nell’impianto di base della legge 145/2028 peggiorativa della 205/2017 e, comunque, entrambi più che discutibili), venendo di conseguenza esclusi da entrambe le corsie del FIR? C’è, infatti, chi sostiene di aver sottoscritto quelle dichiarazioni personalmente ma previa verifica, errata, dei compilatori “esterni”.

Vedremo, quel che è certo è che ora al tassello del risparmio tradito, dopo l’aumento della quota di indennizzo del FIR al 40% per gli aventi diritto già liquidati per il 30%, dovrà aggiungersi solo la determina della prorogata Commissione Tecnica che dovrà decidere tempi e modi per consentire ai risparmiatori di percepire l’agognato incremento.