Legge elettorale regionale, M5S: votiamo contro una legge incostituzionale

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Il Movimento 5 Stelle vota contro la nuova legge elettorale del Veneto, approdata oggi nell’aula di palazzo Ferro-Fini: “Abbassare la soglia per il raggiungimento del premio di maggioranza è un segno di debolezza da parte di chi vuole portare a casa questa legge a tutti i costi – sottolinea il consigliere regionale M5S Simone Scarabel – si vede che avevano bisogno di cambiare le regole del gioco o di un po’ di doping perché temono di non poter vincere le prossime elezioni regionali”.
I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle contestano anche la “pluricandidatura” del candidato presidente: “Rappresenta la coalizione o una lista? – chiedono – ovvio che questo serve per rendere i partiti della coalizione del tutto ininfluenti, e questo vale a partire dalla Lega la cui lista potrebbe essere letteralmente doppiata da quella del presidente”.
“Inoltre – continua Scarabel – con questa legge la stessa persona può fare per due anni il presidente, per poi ricoprire per altri due il ruolo di assessore, per altri due ancora il consigliere e infine l’assessore esterno per altri due anni. Ma è una presa per i fondelli per gli elettori”.
“E come sempre – conclude il consigliere – le coalizioni hanno vita facile. Basti pensare che nel 2015 una lista che si era presentata da sola è rimasta fuori dal consiglio, mentre una lista molto simile che faceva parte di una coalizione è entrata pur avendo raccolto lo stesso numero di voti. La soluzione a questi inghippi è l’innalzamento dello sbarramento per le coalizioni”.
“Avevamo chiesto di introdurre il ballottaggio nella nuova legge elettorale – gli fa eco la consigliera Erika Baldin – e ci hanno sbattuto la porta in faccia. Gli stessi che per lungo tempo hanno portato in palmo di mano la cosiddetta “legge dei sindaci” ora cancellano il ballottaggio, che di quel sistema elettorale è la spina dorsale. Questa è l’ennesima dimostrazione del fatto che questa maggioranza e questo governo regionale hanno paura”.
E non è tutto: “Il fatto che si parli di premi di maggioranza senza avere una soglia minima ragionevole da cui partire per assegnare il premio – avverte Baldin – causa forti rischi di incostituzionalità per questa legge. Infatti i principi cardine di tutte le assemblee votate dal popolo sono in primis la rappresentatività, e la stabilità del governo. Rischiamo per l’ennesima volta di aver lavorato a lungo per poi vederci rimandare indietro un provvedimento sul quale la maggioranza ha forzato la mano per convenienza politica. Il Veneto deve avere una legge elettorale che rappresenti tutti i cittadini e permetta allo stesso tempo di governare e all’opposizione di esprimersi”.