Papa Francesco – ci scrive Irma Lovato Serena – ha pubblicato la sua nuova enciclica dal titolo “FRATELLI TUTTI” che racchiude già nel titolo (pessimo) l’esclusione di una parte della società: le donne.
Inutile che ci giriamo attorno al fatto che è un modo di dire, che è nel linguaggio comune, che è uno slogan breve inclusivo e che è comprensibile da tutto il mondo. Le parole hanno la loro importanza e i titoli dei libri vanno ben pensati, considerata anche la non marginalità della figura del Papa e l’indubbia capillarità di diffusione.
Francesco negli anni ha fatto scelte volte al riconoscere la presenza femminile nella società civile e in ambito ecclesiastico e questa scelta mi appare un cambio di stile drastico, incongruente se non di addirittura di rottura rispetto agli anni passati.
Gli è preso un abbaglio? Si è pentito delle aperture fatte in precedenza? Ha voluto ricacciare la donna all’angolo? Suvvia: come si fa fare un testo che vorrebbe essere rivolto a tutta l’umanità, con un titolo così spiccatamente maschile! Quanti altri modi c’erano per rivolgersi alla collettività nella sua interezza? Sarebbe stato più adeguato “UMANITA’ TUTTA”!
Dubito che sia stato scelto senza pensarci.
Pessimo segno dei tempi.