Lettera agli alunni dal ministro Valditara su “danni del comunismo”, Rifondazione: “Becera propaganda”

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lettera agli alunni Violenza donne Veneto

Una lettera agli alunni delle scuole italiane per spiegare quanto sia stato dannoso il comunismo. Firmato: Giuseppe Valditara, Ministro per l’Istruzione del Governo Meloni.

Il neo titolare del dicastero ha scelto oggi, anniversario della Caduta del Muro di Berlino, uno dei punti cardine della storia del Secolo Breve, per spedirla e auspicare che la ricorrenza serva per ricordare “l’esito drammaticamente fallimentare” del comunismo.

“La caduta del Muro – scrive Valditara nella lettera agli alunni -, se pure non segna la fine del comunismo al quale continua a richiamarsi ancora oggi, fra gli altri paesi, la Repubblica Popolare Cinese, ne dimostra tuttavia l’esito drammaticamente fallimentare e ne determina l’espulsione dal Vecchio Continente. Il comunismo è stato uno dei grandi protagonisti del Ventesimo Secolo, nei diversi tempi e luoghi ha assunto forme anche profondamente differenti, e minimizzarne o banalizzarne l’immenso impatto storico sarebbe un grave errore intellettuale”.

Pur lodando, dunque, alcune sue basi ideologiche il ministro scrive che “si converte inevitabilmente in un incubo altrettanto grande: la sua realizzazione concreta comporta ovunque annientamento delle libertà individuali, persecuzioni, povertà, morte.

L’iniziativa del ministro ha generato la reazione sdegnata di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

“Il ministro Valditara propone l’equiparazione comunismo-totalitarismo ma dimentica di sottolineare che fu usata inizialmente per definire il fascismo, invenzione italiana, di cui non si fa alcuna menzione nella circolare. A coniarla fu il liberale Giovanni Amendola, ammazzato di botte dai fascisti.

La vicenda storica dei comunismi, a partire dal Manifesto di Marx e Engels, non può essere ridotta ai regimi autoritari implosi nel 1989-1991. Valditara offende le radici della nostra democrazia. I comunisti furono la principale forza di opposizione al fascismo, i più numerosi nelle carceri, al confino e tra i caduti della Resistenza.

La nostra Costituzione reca in calce la firma di un comunista Umberto Terracini, compagno di Antonio Gramsci, che passò quattordici anni nelle galere fasciste, dissentì da Stalin e partecipò alla Resistenza. Il figlio di Giovanni Amendola, Giorgio fu uno dei principali esponenti dell’antifascismo e dirigente del Partito Comunista Italiano. Gli stessi socialisti, anche i riformisti come Turati, si consideravano comunisti, cioè allievi ed eredi di Marx.

Il movimento comunista, nelle sue molteplici espressioni, è stato la principale forza emancipativa degli ultimi due secoli e, come insegnava lo storico Hobsbawm, ha imposto il riconoscimento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, la nascita delle moderne democrazie fondate sul suffragio universale, lo stato sociale, la fine del colonialismo, la delegittimazione del razzismo.

Quello del ministro Valditara sembra un documento dell’età della Restaurazione quando si demonizzava l’utopia rivoluzionaria della Rivoluzione francese.

Da antistalinisti – prosegue ancora Acerbo – riteniamo doveroso inoltre ricordare che la riscrittura ministeriale della storia offende anche la memoria di centinaia di migliaia di comunisti che caddero vittime della repressione. Il grande scrittore antistalinista Victor Serge, a cui si deve la diffusione internazionale del concetto di totalitarismo poi ripreso da Hannah Arendt, rispose al ministro Valditara già nel 1937 mentre i suoi compagni cadevano vittime delle purghe: ‘I reazionari hanno un interesse evidente a confondere il totalitarismo staliniano, sterminatore dei bolscevichi, con il bolscevismo, con lo scopo di colpire la classe operaia, il socialismo, il marxismo e perfino il liberalismo’.

Siamo disponibili per confronti pubblici con il ministro Valditara, in qualsiasi aula magna di una scuola italiana o in qualsiasi altra sede”.