Lettera aperta al centro destra di Vicenza: aspettando Godot

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Care signore e cari signori, voi avete assunto la responsabilità delle formazioni che dovrebbero pronunciarsi sul candidato sindaco per il Comune di Vicenza per l’area di centro destra, sarebbe ora e lo dico senza mezzi termini di decidere con chiarezza, senza continuare con la tattica, tipica di tempi andati, del temporeggiare. Mentre si fanno consulti si può disperdere il patrimonio di voti che il centro destra ha ottenuto alle elezioni politiche nazionali e che fa ben sperare di chiudere con la stagione di Achille Variati, che, ricordiamo, ha vinto nel 2008 non solo per l’illusione di un parco che graverà sui bilanci del Comune di Vicenza, ma anche per la poca unità e il poco impegno degli avversari.
È tempo di decisioni che vanno condotte con serietà prima di tutto, discettando non su a chi spetta, come partito, la candidatura, ma valutando chi è capace e ha le possibilità di essere il sindaco del cambiamento di rotta, dopo dieci anni in cui la città non ha certamente avuto una amministrazione all’altezza della sua storia, delle sue capacità/energie. In ciò anche letteralmente vilipesa anche nella sua storia e tradizione, nella sicurezza dei cittadini, nella cura dei parchi, ecc. risolvendo tutto in idee di questo o di quello con progetti di fattibilità che in dieci anni quasi nulla hanno costruito. Tutto ha puntato sulle mostre d’arte, a vantaggio del signor Marco Goldin, ma non delle casse del Comune, nemmeno per l’uso della Basilica Palladiana
Perfino la sinistra con Otello Dalla Rosa, meno Giacomo Possamai, ha tentato timidamente di uscire dalla logica variatiana, ma ci è ritornata allorché deve fare i conti con il terzo incomodo, imposto da Variati, ossia Jacopo Bulgarini d’Elci, che, forte dei suoi 923 voti e dimenticando che la città di sinistra non l’ha voluto, imperversa sui social, dileggiando l’avvocato Fabio Mantovani.
Insomma, cari responsabili, sono stanco e con me molti, di queste modalità, che non portano a nulla, anzi contribuiscono ad allontanare gli elettori perfino dal candidato Francesco Rucco, che si è assunto l’onere di parlare chiaramente agli elettori.
La sinistra, ricordo, sta conducendo già con sicurezza la propria campagna, forte anche, dice, dell’appoggio di Variati, che è stato il vero arbitro delle elezioni a sinistra.
Mentre a Padova ci si consulta, Vicenza rischia di essere nuovamente espugnata da coloro che si presentano come nuovi, ma altro non sono che la continuità dei dieci anni di Variati, il quale ha condizionato già il futuro, ad esempio, con le due prossime mostre del signor Goldin, sempre a suo vantaggio e non se ne comprende la ragione, e i numerosi, come sempre troppi, progetti di fattibilità esibiti dagli assessori uscenti.
Cordiali saluti e ricordate che non è più tempo di aspettare Godot!
Italo Francesco Baldo