Egregio Matteo Salvini, Ministro degli Interni della Repubblica Italiana.
Le tragiche notizie che continuano, come un quotidiano stillicidio di dolore inconsolabile, a giungerci dal Mediterraneo ci scuotono intimamente come uomini e donne, prima ancora che come consiglieri comunali. Sapere di migliaia di innocenti, comprese madri e figli in tenerissima età, abbandonati al loro destino di morte e indicibili sofferenze nelle acque internazionali ci riempie di orrore e costernazione.
Un tale scempio ci obbliga nello stesso tempo a esprimere pubblicamente non solo il nostro cordoglio, ma anche la nostra umana aspirazione a vedere la fine immediata e irrinunciabile di una catastrofe umanitaria che colpisce individui talmente poveri, da avere come ?patrimonio? unicamente la propria persona, il proprio corpo. Ecco perché Le scriviamo Signor Ministro.
Nel farlo, accantoniamo qualsiasi presupposto legato a un?appartenenza politica diversa dalla Sua, come da quella del Sindaco, della Giunta e dei consiglieri comunali di maggioranza, ai quali infatti rivolgiamo l?invito a sottoscrivere questa stessa lettera assieme a noi, fiduciosi di trovare in loro ascolto e compartecipazione. A muoverci non è alcuna ideologia o logica di schieramento, bensì il ricorso a valori essenziali della convivenza umana, per certi versi così difficile, ma anche così meritevole di essere rinvenuta e condivisa in questo nostro pianeta.
Per essere chiari e precisi ci limitiamo a invocarne uno soltanto, ovvero la Misericordia, sentimento di umana compassione che, di fronte alla morte e alle tragiche sofferenze dei nostri simili travalica qualsiasi altra considerazione, per rispettabile che essa sia, legata a posizioni politiche od opportunità strategiche tutte indifferentemente di secondaria importanza di fronte alla necessità di salvare innanzitutto la Vita Umana.
Di fronte al Suo recente messaggio ?Porti chiusi cuori aperti?, siamo certi di essere accomunati a Lei proprio dalla Misericordia, ovvero, vocabolario alla mano, dalla capacità che hanno le miserie umane di toccare i cuori aperti a cui Lei allude, e di farlo senza Se e senza Ma, senza attese e tatticismi di alcun tipo, comunque secondari rispetto alla mera sopravvivenza dei nostri simili.
Ecco perché, in nome della Misericordia, augurandoci che i contenziosi politico-diplomatici in corso – sull?accoglienza dei profughi – si risolvano in modo da armonizzare le richieste del nostro Paese con quelle della comunità internazionale. Noi Le chiediamo di garantire ogni possibilità di immediato soccorso umanitario a imbarcazioni che dovessero malauguratamente fare ancora naufragio nelle acque internazionali confinanti con le nostre.
Certi che vorrà ritenere questa lettera meritevole di attenzione e degna di una Sua autorevole risposta, rispettosamente La salutiamo.