Al centro dell’attenzione di oltre trecentomila risparmiatori con le loro famiglie c’è la lettera inviata dall’Unione Europea con richieste di chiarimenti sul Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) delle banche poste in Lca “dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018? e, quindi, azzerate.
La lettera è stata svelata da VicenzaPiu.com e chissà mai perché, oltre a non essere ripresa dalla stampa mainstream e locale che ha preferito solo scrivere sic et simpliciter di una presunta “bocciatura” del FIR, di fatto non avvenuta almeno per ora (e da scongiurare!), è stata utilizzata in Parlamento e nei commenti solo dall’on. Pierantonio Zanettin che oggi sentiamo al riguardo dopo che ne “ha interessato” il suo gruppo.
Onorevole Zanettin, lei che da vicentino e veneto sta seguendo con particolare attenzione la vicenda che tocca in particolare i risparmiatori di delle due ex banche venete, la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, è in grado di dirci quando il Governo risponderà alla interrogazione che ha presentato insieme alla capogruppo di Forza Italia Maria Stella Gelmini e all’onorevole veneziano Renato Brunetta.
Speriamo, ma non ho ancora certezza in proposito, che la settimana prossima si possa fare in aula a Montecitorio un question time con il ministro Giovanni Tria che, pure, il 17 gennaio aveva escluso problemi con la Commissione europea.
Non trova strano che, stampa insonnolita a parte, il Governo non abbia resi noti i contenuti di quella lettera?
Non mi sorprendo. Se i contenuti saranno quelli che VicenzaPiu.com ha anticipato, e che nessuno ha finora smentito, credo che il Governo si troverà in grave imbarazzo. Sarà la prova che il Governo sapeva da tempo che il fondo previsto dalla legge di bilancio contrasta con la normativa europea sugli aiuti di stato e rischia pertanto di essere congelato.
Insisto on. Zanettin, perché tanta reticenza secondo lei?
Direttore, le faccio notare una cosa. Il Movimento 5 Stelle è entrato in parlamento per aprirlo come una scatoletta di tonno, all’insegna delle dirette streaming e della trasparenza ma, arrivato al governo, tende invece ora a nascondere i documenti più imbarazzanti. Accade per l’analisi costi benefici della Tav Tac, così come per la lettera dell’Unione Europea sul fondo per i risparmiatori.
Eppure, solo martedì scorso, presso la sede del Mef , il sottosegretario Alessio Villarosa dichiarava il 29 gennaio alla cabina di regia del risparmiatori e confermava il 30 a VicenzaPiu.com (che all’incontro del giorno prima aveva presenziato) che l’8 febbraio sarebbe stato pronto il decreto attuativo?
Chi si sta occupando al ministero della questione evidentemente non è sincero. Sono convinto che hanno creato scientemente un incidente per agitare un argomento populista nella prossima campagna elettorale all’insegna del “dateci tanti voti, per cambiare questa Europa cattiva”. Stanno speculando cinicamente sul dramma umano di tante famiglie per biechi calcoli elettorali.
Secondo lei, avv. Zanettin, cosa verranno a dire a Vicenza il prossimo 9 febbraio Salvini e Di Maio ai comitati dei risparmiatori?
Immagino che il clima sarà caldo e molto diverso da quello che si ipotizzava quando l’incontro è stato programmato. L’uscita di Di Maio giovedì ha spiazzato gli organizzatori. I vicentini per carattere non si lasciano prendere in giro facilmente. Sono anche io curioso di vedere come andrà a finire.
E lo siamo anche noi prima e dopo il prevedibile show di Di Maio e Salvini, che, per litigarsi qualche voto sulle spalle dei risparmiatori azzerati, scenderanno a Vicenza per fare da spalle agli attori protagonisti da tempo di questa tragica sceneggiata: Luigi Ugone e Andrea Arman.
Con don Enrico Torta a benedire le loro azioni che ad oggi, per mire politiche e non solo, hanno portato a un solo risultato oggettivo: rinviare dal 31 marzo 2018 l’attuazione massiva della legge 205, accettata dalla Ue, applicata per circa 500 risparmiatori dotati di un lodo Acf.
L’iniziale insufficienza di dotazione della 205, approvata, ricordiamolo da tutti i partiti il 27 gennaio 2017, poteva essere risolta passo passo rimpinguandola, come previsto, con quei fondi dormienti oggi, comunque, alla base del FIR, ma che, forse, non potranno essere erogati perché aver voluto “annacquare” troppo (per show personali e interessi di bottega) le procedure di definizione dei beneficiari potrebbe portare a constatare l’attualità del vecchio proverbio: chi troppo vuole, nulla stringe!
Speriamo, quindi, che gli allarmi generati dai lunghi silenzi (studiati?) della Lega e dalla “sparata” tardiva di Di Maio siano dissipati dalla risposta di Tria a Gelmini, Zanettin e Brunetta.
Se così non fosse sarebbe ora che i vicentini fin dal 9 febbraio, quando, e se, Salvini e Di Maio verranno a esibire il “trionfo” del Fir approvato o a sguainare le spade di latta contro la Ue, siano finalmente d’esempio a tutti gli italiani.
Sabato 9 al palasport di Via Cavalieri di Vittorio Veneto, pagato sempre con i soldi degli associati di Noi che credevamo nella BPVi usati per show e pubblicità elettorali, i vicentini applaudano se svanirà l’incubo attuale, ma Dio non voglia, in caso contrario non accettino più gli alibi dei governanti di ogni tempo, inclusi quelli del cosiddetto cambiamento, sempre pronti a nascondere le proprie incapacità di gestione dietro responsabilità comunque altrui (in questo caso la UE)-
E, per il FIR, addirittura intestine alla maggioranza di… contratto!