Libano, Hezbollah lancia droni contro Israele: 4 soldati morti. Raid Idf su Gaza

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Hezbollah

Quattro soldati dell’Idf sono stati uccisi e altri 58 sono stati feriti da un attacco di droni di Hezbollah contro una base militare vicino a Binyamina, nel centro-nord di Israele.

L’attacco è stato rivendicato da Hezbollah, che ha dichiarato di aver preso di mira una base di addestramento con uno “sciame di droni” e di aver così dimostrato di essere in grado di colpire Israele. Il portavoce delle Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che si sta indagando sull’attacco e che i droni non hanno fatto scattare alcuna sirena di allarme in Israele.

“Indagheremo su come un drone possa violare lo spazio aereo senza preavviso e colpire una base”, ha detto. “Siamo tenuti a fornire una protezione migliore”, ha affermato, aggiungendo che ”investigheremo su questo incidente, impareremo da esso e miglioreremo”.

Almeno 25 persone sono state uccise e 120 ferite in due bombardamenti dell’esercito israeliano contro una scuola che ospita sfollati nel campo profughi di Nuseirat e contro le tende allestite nell’ospedale dei Martiri di Al Aqsa (Deir al-Bala), nel centro della Striscia di Gaza.

Le autorità di Gaza hanno dichiarato che un attacco israeliano alla scuola ‘Mufti’ ha ucciso 22 persone, tra cui 15 bambini e donne, e ferito 80 persone. L’ufficio stampa del governo di Gaza ha affermato che l’esercito israeliano “sapeva” che nella scuola “c’erano migliaia di bambini e donne sfollati dalle loro case e i cui quartieri sono stati bombardati”. “Hanno attaccato la scuola nonostante si trovasse in un’area che l’occupazione non ha classificato come zona di combattimento”, ha criticato.

”La situazione” nel sud del Libano è grave, ma ”la missione resta”. Così il portavoce di Unifil Andrea Tenenti ha parlato a Rainews24 a proposito degli ultimi attacchi subiti da Israele. Parlando dei nostri militari ha quindi assicurato che “il contingente italiano sta bene, è motivato. Abbiamo la Brigata Sassari con più di 1.100 Caschi blu, rimangono nelle loro posizioni”. Certo, ha ribadito, ”la situazione non è facile, ma continuano a lavorare, come tutti gli altri contingenti della missione” perché ”non possiamo avere un Paese che detta le regole per la Comunità internazionale”. Infine un auspicio: ”occorre trovare una soluzione politica e diplomatica”.

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