Libero Grassi e i professionisti dell’antimafia, Vincenzo Donvito (presidente di Aduc): lavoro assente, droghe illegali presenti

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Il 29 agosto 1991 – afferma Vincenzo Donvito presidente di Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –, l’imprenditore Libero Grassi, che si era rifiutato di pagare il pizzo a “Cosa Nostra”, fu ucciso sotto casa. Grassi fu tra i fondatori del Partito Radicale e poi impegnato nel Partito Repubblicano, molto dedito alle lotte contro le mafie. Dopo il suo assassinio, la moglie Giuseppina Maisano, ne raccolse l’eredità militando nel Partito Radicale per poi essere eletta senatrice dei Verdi.

Oggi tantissimi lo ricordano, anche e soprattutto a livello istituzionale, quelle istituzioni che quando lui, isolato, denunciava come colluse con la mafia, non lo avevano ascoltato, con l’eccezione del piccolo partito di Marco Pannella.

E’ la storia che si è ripetuta e che continua a ripetersi anche oggi.

Uno scrittore all’epoca denunciava i “professionisti dell’antimafia”, quelle persone “dedite all’eroismo che non costa nulla” (1). Era Leonardo Sciascia, anche deputato del Partito Radicale che, dagli scranni di Montecitorio, fece battaglie epocali sulla giustizia.

Ebbene, i “professionisti dell’antimafia”, continuano ancora ad esistere nell’allocuzione sciasciana: tutti coloro che oggi continuano a parlare contro la mafia, magari anche contro la cultura della mafia oltre che contro le organizzazioni criminali. Ma tutti che mostrano ancora la propria professionalità dell’anti, da sfoderare nelle grandi occasioni (povero Libero Grassi). Persone ben lontane da politiche economiche e sociali che levino il terreno sotto i piedi delle delinquenze oggi non più siciliane, ma transnazionali: dove sono le politiche del lavoro nei luoghi in cui le mafie reclutano la propria forza lavoro? Dove sono le politiche per la legalizzazione delle droghe oggi illegali, principale merce delle mafie italiane e transnazionali, sì da privarle del loro business? Inesistenti.

Aveva ed ha ancora ragione Leonardo Sciascia. La pletora di contriti dispiaciuti dalle lapidarie frasi d’occasione sono il terreno, politico e culturale, del professionismo dell’antimafia.

1 – https://www.archivioantimafia.org/sciascia.php

Vincenzo Donvito, Aduc