Libero vaccino in Stato di panico. “Agorà. La Filosofia in Piazza”: somministrazione AstraZeneca tra notizie bomba e sospensioni ufficiali dell’AIFA

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Vaccino AstraZeneca
Vaccino AstraZeneca

E così il giorno 11 marzo 2021, mentre gran parte del personale scolastico è in fila in attesa del proprio turno per vaccinarsi, comincia a diffondersi in maniera virale, tanto quanto un potentissimo e realissimo virus che non riusciamo a debellare, un articolo di «Repubblica», prontamente e opportunamente rimbalzato da molte altre testate nazionali e locali, pronte a seminare e amplificare il panico tra i destinatari del vaccino AstraZeneca. Questi, a loro volta, già considerati, sempre grazie alla stampa, figli di un Dio minore rispetto ai sanitari, che hanno ricevuto l’efficientissimo vaccino della Pfizer-BioNTech, dovrebbero, in realtà, considerarsi fortunati rispetto a tutte le altre categorie, altrettanto esposte a livello di contatto con il pubblico, che, invece, avrebbero gradito essere maggiormente protette, tanto più che poi le scuole in zona rossa rimangono chiuse.

«AstraZeneca, casi di trombosi dopo il vaccino: allarme in Italia e in Europa» è la prima parte del titolo di «Repubblica», poi per leggere il resto bisogna essere abbonati, sicché è sufficiente fermarsi al titolo per cadere in preda al panico e decidere di desistere dal vaccinarsi, gettando nella confusione più totale migliaia di persone in tutta Italia, anche con scene di isteria e numerose defezioni tra il personale scolastico e mettendo seriamente in pericolo tutta la campagna vaccinale.

Nel frattempo altre testate con più chiarezza tendono a specificare che si tratta di un solo lotto “difettato”, per cui dovrebbero concretamente preoccuparsi soltanto coloro i quali hanno ricevuto la dose facente parte del lotto ABV2856, che è quello in concomitanza del quale si sarebbero registrati i casi di trombosi in via di accertamento.

Il lotto ABV2856 è stato distribuito, ovviamente, in tutta Italia e sebbene il comunicato della sospensione dello stesso da parte dell’AIFA sia stato pubblicato nella giornata del’11 marzo 2021, nella settimana precedente quel vaccino è stato inoculato a Roma, così come in altre parti d’Italia, e anche nella stessa mattinata dell’11 quel lotto è stato tranquillamente inoculato a Vicenza, mentre è stato immediatamente sospeso in Puglia per intervento dell’assessore alla sanità, dott. Lopalco.

Il giorno successivo alcuni sciacalli buontemponi hanno trovato geniale l’idea di diffondere una falsa notizia, secondo la quale risulterebbero dannosi e da ritirare anche i lotti ABV6096 e ABV5811, che poi la Regione Campania prontamente sospende in via precauzionale per avviare accertamenti, forse, per eccesso di zelo, dal momento che non vi sono notizie ufficiali.

Ora, basta qualche scambio di messaggi nella varie chat per rendersi conto che, in sostanza, quasi tutta la popolazione scolastica in Italia è stata vaccinata con quei tre lotti, per cui è facile seminare il panico tra migliaia di cittadini, ai quali è stata data facoltà, purtroppo, di scegliere se vaccinarsi o no e che sono in quei frangenti in attesa della reazione del vaccino o che sono in fila per riceverlo, con conseguenti tensioni con il personale sanitario in fase di somministrazione.

Queste sono le conseguenze piuttosto gravi di alcuni fatti, ma veniamo alla cabina di regia di tutto questo marasma mediatico all’interno del quale non vi è solo la stampa ufficiale, che diffonde notizie parziali con titoli sensazionalistici per ottenere più visualizzazioni, non foss’altro che abbiamo imparato anche noi i trucchi del mestiere, ma preferiamo rimanere professionisti e dopo giornalisti.

Dobbiamo includere tra i responsabili anche le nuove figure di esperti dell’informazione, personaggi dalle migliaia di followers, che dalle loro pagine social diffondono ogni tipo di spazzatura pur di ricevere qualche like in più e vedere le loro coperture e interazioni salire a dismisura. Non solo, un po’ anche le istituzioni sanitarie hanno fatto la loro parte, è comprensibile la precauzione per salvaguardare la salute, ma forse sarebbe il caso di attendere le notizie ufficiali e istituzionali, ma ci sembra così scontato, che sarebbe anche superfluo dirlo da parte nostra.

Infine, comprendiamo anche la posizione della magistratura, il cui interesse è quello di indagare sempre a tappeto su situazioni poco chiare, che, per non rischiare di essere impopolare, si vede costretta a non lasciare nulla al caso.

Ma è proprio questo il punto: è quel sottile confine che passa tra il popolare e l’impopolare che dovremmo tenere sempre presente quando ci atteggiamo a professionisti, giacché dovremmo sempre discernere, da professionisti, cioè da soggetti che trafficano e si muovono quotidianamente su ambiti necessariamente distinti da quelli popolari, le modalità con cui rendere pubbliche informazioni e dettagli impopolari, nonché le conseguenze dell’uso spregiudicato di determinati contenuti perché attratti dall’ebbrezza di essere popolari a tutti i costi.

E qui, tuttavia, interviene un’altra questione, vale a dire la necessità che ha la politica di dover essere sempre popolare, non foss’altro che i meccanismi elettorali si reggono sui voti della popolazione e non bisogna poi meravigliarsi se quelle persone che acquistano popolarità nel giornalismo, nella magistratura, nella medicina, nella finanza diventino poi i nuovi esperti dei nostri governi tecnici. Del resto, è esattamente in quest’ottica che va vista ancora una volta la notizia battuta dall’ANSA della sospensione ufficiale dal parte dell’AIFA della somministrazione di AstraZeneca di qualche ora fa e la sua immediata smentita dal parte del Ministero dell’Interno, ma si potrebbe anche andare avanti con questo balletto, se non si avesse la necessità di chiudere l’articolo….


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a cura di Michele Lucivero

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