La presentazione del libro Il Mondo al Contrario del generale Roberto Vannacci è prevista giovedì 11 gennaio 2024, alle 20 e 30, presso il nuovo Auditorium Comunale di Tregnago, in provincia di Verona.
All’evento, con l’autore, sarà presente il consigliere regionale del Gruppo Misto, Stefano Valdegamberi, il consigliere comunale Rosario Russo e l’ex deputato Vito Comencini. La conversazione sarà moderata da Abbondio Dal Bon.
Pubblicato nel settembre 2023, il libro ha suscitato numerose polemiche per le sue posizioni ritenute offensive e discriminatorie nei confronti di alcune categorie di persone, in particolare LGBTQ+.
Nel libro, Vannacci sostiene che l’omosessualità non è “naturale” e che le coppie arcobaleno non dovrebbero avere gli stessi diritti delle coppie eterosessuali. Inoltre, critica l’immigrazione, definendola una “minaccia” per la cultura e la sicurezza italiane.
Le posizioni espresse da Vannacci hanno attirato le critiche di numerose associazioni e personalità, che hanno accusato il generale di diffondere odio e discriminazione. Vannacci ha respinto le accuse, affermando di aver semplicemente espresso le sue opinioni personali.
Anche l’evento veronese, del quale si è occupato Valdegamberi, non nuovo ad essere nel mirino della critica, ha generato una scia di polemiche. Infatti, in contemporanea con la presentazione del libro di Vannacci è stata organizzata una iniziativa presso la libreria Ubik di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, per rilanciare un modello di società democratica, solidale e inclusiva e intitolata “Anca no. Quarti d’ora d’aria in cui puoi dire le cose che pensi”.
Quest’ultima, è stata appoggiata dal consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni: “In questo difficile momento è importante dimostrare che esiste un’alternativa a chi non riconosce la crisi ambientale e vuole una società basata sulle discriminazioni”, ha detto.
La presentazione Tregnago ha subito un cambio di location, che però non dovrebbe essere legato alle polemiche. Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi afferma: “Non saranno le minacce di associazioni, che in nome della loro democrazia, vogliono mettere i bavagli alla gente a fermare l’evento.
I metodi adottati di dissuasione sono gli stessi delle associazioni mafiose e chiedo che vengano denunciati e perseguiti”.