Limite a 45 giorni intercettazioni, Senato approva ddl vicentino Zanettin (FI) emendato da conterranea Stefani (Lega). Opposizioni contro, IV si sfila

Scarpinato (M5S): "Si favorisce il crimine". Critiche dai dem e altre forze politiche

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Stretta alle intercettazioni (foto Ansa)
Stretta alle intercettazioni (foto Ansa)

Con 83 voti a favore, 49 contrari e un astenuto, il Senato (fonte ANSA) ha dato il via libera al disegno di legge Zanettin che impone un limite di 45 giorni alle intercettazioni, prorogabili solo in casi eccezionali.

Nel nuovo Senato Pierantonio Zanettin (FI), nome come Ministro della Giustizia, con le altre vicentine Erika Stefani e Mara Bizzotto (Lega),
Nel nuovo Senato Pierantonio Zanettin (FI) con le altre vicentine Erika Stefani e Mara Bizzotto (Lega),

Il provvedimento è stato promosso dal senatore forzista vicentino Pierantonio Zanettin, su primo input ricevuto a marzo dalla senatrice  Erika Stefani, anch’essa vicentina di Bassano e già ministro della Lega, che un giorno, a Pontida, è contro Forza Italia e il suo leader Tajani, e l’altro le fa da suggeritrice, come oggi, anzi da marzo, con Erika Stefani che ha esasperato le intenzioni iniziali più ragionevoli, per chi indaga, del “moderato” Zanettin.

Il ddl è passato con il sostegno della maggioranza e di Italia Viva, che ha votato a favore, mentre le altre forze di opposizione, tra cui il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, hanno duramente contestato la misura. Il testo passa ora alla Camera per l’approvazione definitiva.

Forza Italia Berlusconi
Pierantonio Zanettin e Silvio Berlusconi in una foto di molti anni fa

Il ddl Zanettin, che avrebbe di certo fatto felice il fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, così come deve aver fatto felice Italia Viva di Matteo Renzi, che, infatti, l’ha votato, sfilandosi dalla ricerca di avvicinamento al centrosinistra che fa di giorno e disfa di notte, propone di inserire una nuova disposizione nel codice di procedura penale, stabilendo che “le intercettazioni non possono avere una durata complessiva superiore a quarantacinque giorni, salvo che l’assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall’emergere di elementi specifici e concreti”.

Berlusconi con Renzi
Berlusconi con Renzi

Zanettin ha definito il disegno di legge come la “terza gamba della grande riforma delle intercettazioni”, che segue le norme già approvate sul divieto di intercettare le conversazioni tra avvocato e cliente e la riforma del sequestro di smartphone e pc.

Durante la discussione in Aula, sono stati presentati 33 emendamenti da parte delle forze di opposizione, tutti respinti. I senatori del M5S, tra cui Roberto Scarpinato e Ada Lopreiato, hanno denunciato il rischio che questa norma comprometta indagini importanti, come quelle sulle violenze contro le donne e sullo stalking, reati che spesso richiedono periodi di indagine superiori a 45 giorni. Anche i senatori del Partito Democratico, con Alfredo Bazoli in prima linea, hanno criticato il provvedimento, definendo “draconiano” il limite imposto e sottolineando che potrebbe mettere in pericolo anche le indagini per omicidio.

Le critiche al ddl non si sono limitate al numero dei giorni, ma hanno coinvolto anche la metodologia adottata, definita “superficiale” e priva di una seria istruttoria. Bazoli ha dichiarato che “il numero di 45 giorni è stato scelto a caso, senza alcuna verifica” e ha lanciato un appello alla maggioranza affinché riveda il testo. Il senatore Walter Verini ha aggiunto che le modifiche contenute nel ddl rappresentano un colpo al contrasto alla criminalità, mettendo a rischio la lotta contro reati gravi come la corruzione, la bancarotta fraudolenta e la violenza sessuale.