Da pochi giorni si è insediata una nuova amministrazione guidata dal sindaco Francesco Rucco ed ecco che il direttore dei lavori pubblici del Comune «ha affidato un incarico per avviare un intervento “urgente” di ripristino della funzionalità della termoregolazione della sala manoscritti» della Biblioteca Bertoliana (Il Giornale di Vicenza). Il giornalista Nicola Negrin scrive inoltre che «il problema non è nuovo Più di dieci anni fa, quando qualcuno tra ironia e preoccupazione la definiva la “sala cottura manoscritti”, si decise di intervenire per mettere in salvo i volumi antichi con la predisposizione di un nuovo impianto per l’aria condizionata; ma l’operazione, a quanto pare, non è andata a buon fine.».
Dieci anni durante i quali ad inverni freddi si sono alternate estati calde e a volte anche caldissime. Eppure a rilevare il fenomeno denunciato dalla stampa locale si arriva ora, con diversi anni di ritardo. Oggi l’operazione “di ripristino” viene valutata in 2.882 euro. Se si tratta di ripristino vuol dire che è normale manutenzione, che non era stata eseguita. Non è una cifra da spaventare ma ad essere sinceri è, a dir poco, un palliativo. Indispensabile ma non risolutivo.
Tutto Palazzo San Giacomo deve essere messo in sicurezza sotto ogni profilo e non solo i libri rari necessitano delle migliori condizioni per essere protetti e salvaguardati, ma tutto il personale e gli utenti hanno il pieno diritto di operare in un ambiente accogliente e rispettoso della loro salute.
Ci si chiede che cosa sia stato messo in opera in questi dieci ultimi anni. Non si può dimenticare che sono stati, e lo sono ancora, anni di crisi, una crisi dai tanti aspetti, e non solo economici. Quando si è chiusa la seconda legislatura retta da Enrico Hüllweck, oltre al fatto che era stato avviato il restauro di Palazzo Cordellina i cui costi erano stati sostenuti quasi totalmente dalla Fondazione Cariverona (progetti e finanziamenti già nella disponibilità della Amministrazione Hüllweck e quindi ereditati dalla nuova amministrazione), si erano prospettate due possibili soluzioni per modernizzare una buona parte della Bertoliana.
Esattamente un utilizzo della volumetria della ex Giuriolo oppure dell’ex Tribunale. Il piano complessivo dell’amministrazione prevedeva appunto il restauro di palazzo Cordellina, l’attivazione di una biblioteca indirizzata principalmente alla pubblica lettura, il restauro di San Giacomo dedicandolo alla conservazione delle opere antiche e più delicate e mettendolo a disposizione degli studiosi e ricercatori. Un progetto ambizioso che si è bruscamente interrotto nelle due seguenti legislature, salvo il completamento del restauro di palazzo Cordellina che, come già detto, era stato progettato e finanziato dalla Giunta Hüllweck.
Alla conclusione del mio mandato in qualità di presidente della Bertoliana avevo inviato al sindaco Achille Variati l’immediata messa a disposizione del mio incarico (fine aprile 2008) e quella del consigliere prof. Italo Francesco Baldo, Disponibilità sospesa per richiesta dello stesso sindaco Achille Variati. Inoltre ho redatto, coadiuvato dalla direzione e dal personale, una Relazione 1999-2008, datata 30 giugno 2008. In circa ottanta pagine veniva fatto un ritratto piuttosto dettagliato dell’andamento dei nove anni del mandato e una seppur sintetica indicazione delle problematiche ancora esistenti.
Alle pagine 43/44 il breve capitolo relativo a queste problematiche riporta, tra le altre, la seguente indicazione «Conservazione documenti: impossibilità di mantenere temperatura e umidità ai livelli indicati dalla letteratura professionale…». Non si pensi che ci si fosse limitati ad elencare le problematiche. In realtà erano stati eseguiti molti interventi, di vario genere, sulla struttura della Bertoliana, oltre all’avvio del restauro di Palazzo Cordellina.
Alla lettura del testo redatto oggi, 5 giugno, dal giornalista Negrin, preciso e puntuale, mi viene il dubbio che la relazione del 2008 non sia stata presa molto in considerazione. Eppure era stata distribuita ai nuovi amministratori comunali, ovverossia alla nuova Giunta, mi pare di ricordare anche ai Capi gruppo, e alla nuova Presidenza della Bertoliana. Riporto un capoverso della introduzione, sorretto poi dai contenuti della stessa. Vi è scritto: «La Bertoliana è oggi una macchina oliata, con ottime professionalità ed una gestione efficiente, potenzialmente in grado di fare un grosso salto in avanti. Le manca una sede di servizio di grandi dimensioni nel cuore della città, come quelle di cui si stanno attrezzando anche i centri grandi e meno grandi italiani, capace di ospitare oltre tremila persona al giorno. Non può essere procrastinata cioè la realizzazione di una grande biblioteca – mediateca, centro culturale, luogo di incontro di giovani ed adulti in linea con quanto da tempo avviene in tutta Europa.».
Accolgo l’intervento della amministrazione Rucco di questi giorni diretto a salvaguardare il patrimonio storico della Bertoliana come un positivo ricupero di attenzione (dopo anni e anni di parole e di promesse mai mantenute e penso anche di non ascolto degli appelli inviati dal presidente Giuseppe Pupillo) di questa nuova amministrazione verso una istituzione culturale importantissima e fondamentale per la crescita civile della nostra comunità. Sono tempi difficili e il problema della Bertoliana non è il solo problema di Vicenza. Però i temi, e i problemi, della cultura, vedi l’Accademia Olimpica, il CISA, La Vigna, i nostri Musei, i Palazzi palladiani, in primis la Basilica, il Teatro Olimpico e il Teatro Comunale, la F.I.T.A., le istituzioni e le associazioni autenticamente culturali, rappresentano sicuramente una grande strada per attuare un autentico sviluppo culturale e sociale della nostra città. Il tutto con una non indifferente valenza economica.
Una strada da percorrere con determinazione e grande speranza nel futuro.