L’invenzione dell’orologio

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L'invenzione dell'orologio
L'invenzione dell'orologio

(Articolo da VicenzaPiù n. 7sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Le invenzioni e le scoperte che hanno cambiato la storia: l’orologio.

Alan Kay, informatico statunitense, disse che per predire il nostro futuro, il modo migliore sarebbe quello di inventarlo, perché se la scoperta avviene sempre in modo casuale, l’invenzione invece è il frutto di tanto lavoro e osservazione che porta all’ideazione di un progetto.
Grazie a creatività, talento, studio e possibilità economiche, è possibile migliorare la realtà e la vita di tutte le persone, migliorandone relativamente la qualità.
La storia dell’umanità è ricca di scoperte memorabili, nate dall’ingegno, dalla casualità o da una combinazione dei due fattori. Alcune hanno cambiato il corso della storia e plasmato il mondo intero; difficilmente potremmo immaginare il nostro stile di vita di oggi, senza di esse. In questa serie di articoli vedremo quali sono le invenzioni e le scoperte più grandi e più utili di sempre, considerando la loro storia e l’impatto che hanno avuto sulla società moderna.

Meridiana e clessidra
Meridiana e clessidra

Orologio moderno – 1656 d.C.

Anticamente per segnare lo scorrere del tempo si utilizzavano le meridiane e le clessidre, strumenti in grado di sfruttare la luce solare e la sabbia a questo scopo. Le meridiane sono composte da un’asta – detta gnomone – e da un quadrante su cui sono indicate le ore. La clessidra nella sua forma più antica è costituita da due contenitori d’acqua collegati da un foro. Un’altra versione, che ci è più familiare, è costituita da due bulbi di vetro contenenti sabbia al posto dell’acqua. È stata importante in particolare per la navigazione, perché per molto tempo fu l’unico strumento per misurare il tempo in mare: durante il suo viaggio attorno al mondo Magellano aveva disposto sulle navi della sua flotta diciotto clessidre.

Orologi meccanici

I primi orologi meccanici sono stati realizzati nel tredicesimo secolo, a cui seguì l’orologio a pendolo. La sua invenzione è attribuita all’olandese Christiaan Huygens, nel 1656, ma prima ancora era stato Galileo Galilei a dimostrare la regolarità del moto del pendolo e a proporre il suo uso per far funzionare un orologio.
Galilei aveva studiato il cosiddetto isocronismo del pendolo: per un dispositivo di una data lunghezza il periodo di oscillazione è sempre lo stesso, qualunque siano la massa del pendolo e l’ampiezza dell’oscillazione, purché questa rimanga sempre abbastanza piccola.
Galilei lasciò alcuni schizzi di un possibile orologio basato su questo principio, ma fu poi Huygens a costruirlo effettivamente.
Nel corso del XIX secolo furono sviluppati anche i più maneggevoli orologi da tasca.
L’orologio da polso fu inventato alla fine del XIX secolo da Antoni Patek e Adrien Philippe che fondarono una delle più famose fabbriche di orologi al mondo. Inizialmente fu considerato un accessorio esclusivamente femminile, tra gli uomini era comunemente usato l’orologio da tasca. Il pubblico maschile si convinse della sua utilità solo durante la Prima guerra mondiale per sincronizzare gli attacchi.
Negli anni Sessanta comparvero sul mercato gli orologi al quarzo, nei quali il moto oscillatorio è ottenuto da un cristallo di quarzo che, quando sottoposto a una corrente elettrica, vibra a frequenza costante.
Gli orologi più precisi oggi esistenti sono quelli atomici. La precisione ottenibile dai moderni orologi atomici al cesio (il tipo più diffuso) è altissima. Questi orologi sbagliano all’incirca di un secondo ogni milione di anni.
Sono questi gli strumenti usati in tutto il mondo per stabilire l’ora esatta che fa da riferimento ufficiale o per sincronizzare e controllare dispositivi tecnici come le reti informatiche.
Insomma, oltre ad essere un accessorio elegante, l’orologio è diventato parte integrante delle nostre vite.