(Adnkronos) – "Luci e ombre definiscono il contesto in cui operano le fondazioni lirico-sinfoniche. Luci perché definiscono la nostra cultura musicale e non solo, sono inoltre degli asset economici strategici in termini di valori e personale impiegato oltre che volàno per il settore turistico, se ben posizionati a livello di immagine e reputazione internazionale". E' quanto mette in luce l'Eurispes nel suo Rapporto Italia giunto quest’anno alla 36esima edizione "Ombre perché – afferma l'Eurispes – ad oggi il vento di managerizzazione non sembra essersi affermato, i contributi dei privati rimangono ancora bassi, soprattutto per alcune fondazioni lirico-sinfoniche. Tale scenario fa sì che il settore viva in un cronico malessere, per far fronte al quale lo Stato italiano ha previsto dal 2013 che le fondazioni lirico-sinfoniche in difficoltà economico patrimoniali presentassero un piano di risanamento. Tra le richieste statali: riduzione dell’organico tecnico e amministrativo e razionalizzazione di quello artistico". Sul fronte della sostenibilità economica, l'Eurispes ricorda "che a sostenere le perfoming arts vi è il Fondo unico per lo spettacolo (Fus), istituito dalla legge 163/1985, così ripartito: il 50% in considerazione dei costi di produzione derivanti dalle attività realizzate da ogni Fondazione nell’anno precedente a quello cui si riferisce la ripartizione, sulla base di indicatori di rilevazione della produzione; il 25% in considerazione del miglioramento dei risultati della gestione attraverso la capacità di reperire risorse, il 25% in considerazione della qualità artistica dei programmi. A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, vi sono state alcune deroghe. Dal 2010 al 2017 poco meno del 50% del totale è stato assegnato alle Fondazioni liriche-sinfoniche, superando questa percentuale dal 2017 al 2020. Tra il 2010 e il 2020 – evidenzia l'Eurispes – il Fus è sceso del 4%, passando dagli oltre 190 milioni di euro del 2010 ai quasi 183 milioni di euro del 2020. Nel 2020 più del 16% è attribuito al Teatro alla Scala di Milano, seguito dal Teatro dell’Opera di Roma (9,9%) e dal Teatro la Fenice di Venezia (8,6%). Seguono le altre Fondazioni lirico-sinfoniche che variano dall’8% al 5% del Fus attribuito alle stesse. I contributi in conto esercizio rimangono la quota più importante del valore della produzione, anche non considerando il 2020, in cui a causa della pandemia sono crollati i ricavi da vendite e prestazioni". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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