Renzo Folco, 73 anni, originario di Montecchio Maggiore figura nella “lista nera” di Vladimir Putin, ovvero un elenco di 96.572 ricercati internazionali stilata da Mosca e recentemente diffuso tramite X da Alex Orlowski, un esperto di ricerca di dati presenti nel cosiddetto dark web e conoscitore della macchina della propaganda russa.
Nella lista nera di Putin figurano 25 italiani e i media nazionali e locali hanno approfondito le loro posizioni, a seconda della loro provenienza geografica o per la loro importanza. In quest’ultima casistica, ad esempio, è collocata Giulia Schiff, 24enne di Mira, in provincia di Venezia, che denunciò atti di nonnismo quando era allieva pilota dell’Aeronautica militare a Latina portando ad un processo nei confronti di otto sergenti.
La veneziana è inoltre nota alle cronache per essersi arruolata con l’Ucraina subito dopo l’invasione russa. Giulia a La Repubblica ha detto: “Non sono particolarmente preoccupata. Conoscevo un’altra lista in cui c’è anche il mio nome e in cui veniva chiesto a chi era nell’elenco di presentarsi alle autorità di Mosca e pentirsi, ma la cosa mi sembra abbastanza tranquilla. Credo che la mia storia nell’Aeronautica abbia reso i russi più rispettosi nei miei confronti”.
Tornando a Renzo Folco, il vicentino presente nella lista nera di Putin, su di lui non si sa molto, se non quanto ricostruito da Karl Zilliken su Il Giornale di Vicenza oggi in edicola: “Da quanto è stato possibile apprendere, il 73enne, dopo essere stato inserito nella lista dei ricercati era riuscito ad uscirne, salvo poi essere nuovamente incluso nel database del Mvd”.
E ancora: “Folco si sarebbe trasferito a Brescia e non è l’omonimo, di qualche anno più anziano, che risiede ancora sotto i castelli di Romeo e Giulietta e che in queste ore è stato travolto da molte telefonate. Sono poche le informazioni lasciate da Folco sul suo profilo Facebook, dove viene indicata Vicenza come città natale e Brescia come quella attuale.
Si legge che avrebbe studiato all’Università pedagogica statale di Mozyr in Bielorussia. Tra gli “amici” social compare uno degli altri italiani finiti nella lista nera di Putin: Giovanni Scaroni, pure lui bresciano, che risiederebbe a Lumezzane. Folco, in passato sarebbe stato socio lavoratore della cooperativa Interservice arl, liquidata nel 2009, che per vent’anni avrebbe avuto sede in città”.