(Adnkronos) – “Oggi la ricerca sta facendo passi da gigante. Per alcune patologie, che una volta, portavano a degli esiti fatali, oggi disponiamo di terapie veramente innovative. Il paziente non solo vede allungarsi la sua speranza, ma anche la qualità di vita, in quanto si tratta di terapie meno pesanti, con minori effetti collaterali e che consentono, pertanto, di fare una vita pressoché normale”. Lo ha detto Rosalba Barbieri, vicepresidente nazionale dell'Ail, l'Associazione italiana contro le leucemie linfomi e mieloma, all’Adnkronos Salute, nel corso di un media tutorial promosso da AstraZeneca a Milano e dedicato al Congresso Ash, appuntamento annuale della Società americana di ematologia, che si è recentemente concluso a San Diego. Tra i bisogni insoddisfatti del paziente c'è "l'accesso alle cure, il più velocemente possibile. Molte volte – ricorda Barbieri – la burocrazia comporta delle lungaggini per cui i pazienti nel frattempo non guariscono. Successivamente, ci vuole una collaborazione fra tutti i vari livelli che prendono in cura il paziente: dal medico di famiglia, che è il primo ad accorgersi che qualcosa non va, alle istituzioni governative, che devono invece velocizzare le cose e far sì che il Servizio sanitario nazionale garantisca sempre l'accesso a quel medicinale, dando la possibilità di fruirne gratuitamente. È un percorso che vede la sinergia di tutti quelli che lavorano nel campo sanitario per il paziente”. In tale contesto, le associazioni svolgono un ruolo importante. “Siamo vicini al paziente in ospedale, ma anche in Parlamento, al governo, nei vari luoghi istituzionali – conclude – in quanto portiamo la loro voce. Fortunatamente, da un po’ di tempo il paziente viene ascoltato e non è più solo una questione di medico e terapia, ma c’è anche il paziente, che racconta ciò di cui ha bisogno. La sua tutela e salvaguardia sono aspetti importanti e le istituzioni se ne devono far carico”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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