Lo fermano per furto e scoprono che è coinvolto in un’indagine per violenza sessuale

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Gli agenti della polizia locale riconoscono l’autore di un furto, lo inseguono, lo bloccano, lo ammanettano e lo portano in comando, scoprendo che su di lui pende un provvedimento della procura di Perugia per acquisizione di liquido biologico nell’ambito di un’indagine per violenza sessuale. Per lui scatta la denuncia per furto, oltraggio a pubblico ufficiale e detenzione del coltello e, contemporaneamente, il prelievo a cura dei carabinieri.

La vicenda risale a ieri sera (sabato 4 maggio) quando alle 19.15 una pattuglia della polizia locale ha notato lungo via Napoli un extracomunitario riconosciuto come autore del furto di un borsello di un operatore di Aim, avvenuto in via Gorizia il 2 maggio.

Alla richiesta degli agenti di fermarsi, l’uomo, B.B.L., tunisino di 31 anni senza fissa dimora, si è dato alla fuga, facendo perdere momentanemanete le tracce. Setacciata tutta la zona, la pattuglia l’ha poco dopo avvistato e raggiunto nel parcheggio Cattaneo, dove il tunisino ha reagito con calci e pugni, rendendo necessario l’ammanettamento.

Condotto in comando, B.B.L. non solo è risultato in possesso di un coltello multiuso svizzero e di uno spray urticante, ma su di lui – effettuate le verifiche telematiche del caso – è risultato esistere, insieme a reati specifici contro il patrimonio, un provvedimento per acquisizione di un campione biologico emesso dalla procura di Perugia nell’ambito di un’indagine per violenza sessuale condotta dai carabinieri di quella città. Contattati, i carabinieri di Perugia hanno immediatamente inviato in comando un collega di Vicenza per il prelievo. Avvisato il pm di turno, gli agenti della polizia locale hanno quindi provveduto a denunciare a piede libero B.B.L. per furto, oltraggio a pubblico ufficiale e detenzione del coltello.

“Continua incessante l’attività di controllo della polizia locale – è il commento del sindaco Francesco Rucco – che ringrazio perchè anche in questa occasione ha dimostrato di conoscere il territorio e i personaggi borderline che purtroppo lo frequentano. Bene, inoltre, che grazie al fondamentale accesso alle banche dati nazionali abbiamo potuto dare un significativo aiuto alle indagini in corso in un’altra città”.