Lavoratrici e lavoratori della sanità vicentina, è accaduto che il giorno 27 febbraio scorso abbiamo provveduto ad affiggere presso le bacheche sindacali del “S. Bortolo” locandine dell’Organizzazione Sindacale FIALS (Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità). Dopo poche ore erano stati tutti strappati e rimossi e al loro posto apparivano altri manifesti di altra sigla sindacale. Se tanto mi da tanto è anche facile trarre delle conclusioni. Abbiamo dovuto assistere a scene di antidemocrazia violenta e subirle Tutti probabilmente siamo concordi nel dire che il pluralismo delle idee è la base fondamentale di una “democrazia” e che i canali per divulgare le proprie idee sono vincolati dal rispetto verso le idee altrui…E che è altresì importante rispettare gli spazi e i luoghi dove le idee si manifestano.
Nessuno può rimuovere o peggio deturpare il materiale affisso in una bacheca sindacale in base ad una propria valutazione della qualità delle stesse (Cass. 23 marzo 1944 n. 2808).
Infatti chi lo fa può incorrere nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose ex art. 392 c.p. Nell’ipotesi di affissione illegittima lederebbe gravemente l’immagine del sindacato. Se ciò accade sul posto di lavoro è chiaro che il datore di lavoro, al fine di evitare coinvolgimenti o una condanna per comportamento antisindacale o favoreggiamento alla delegittimazione sindacale (art.28 L300/70) è tenuto ad avvalersi necessariamente degli strumenti giurisdizionali per chiarire gli aspetti che hanno determinato un eventuale atto vandalico.
Quindi, strappare i manifesti dalla bacheca sindacale connota un comportamento antisindacale, in violazione dello Statuto dei lavoratori. Ed è ancor più grave se a compiere tale gesto è un lavoratore o magari un attivista del sindacato.
Ciò che fa male in questa vicenda non è tanto il gesto in se, che può essere paragonato alla stoltezza umana, quanto che possa essere stato un lavoratore e magari anche attivista del sindacato. Tutto ciò sarebbe molto triste e rappresenterebbe una sconfitta per il movimento sindacale; un atteggiamento antidemocratico e violento è sempre sinonimo di intolleranza.
A chi cl ha colpito diciamo grazie, grazie per aver infierito, grazie per l’azione persecutoria, si sappia però che è proprio quando siamo deboli che allora siamo forti.
Viva la FIALS e le donne e gli uomini che la costituiscono.