Il restauro concluso della Loggia Valmarana restituisce una prospettiva suggestiva del Giardino Salvi attraversato dalla Seriola, che è particolarmente gradevole proprio in questa stagione in cui la vegetazione rifiorisce.
Ad illustrare i lavori eseguiti ci sono oggi il sindaco Francesco Rucco e l’assessore alle infrastrutture Claudio Cicero.
Lo scorso 15 marzo si sono conclusi i lavori di restauro eseguiti dalla ditta Lares – Restauri S.r.l. di Venezia, iniziati nell’aprile dello scorso anno, suddivisi in due stralci funzionali per l’importo complessivo di 400 mila euro iva compresa.
Il progetto generale ha ottenuto inizialmente l’autorizzazione della Soprintendenza belle arti e paesaggio di Verona che ha effettuato ripetuti sopralluoghi anche nel corso dei lavori per valutare di volta in volta lo stato della situazione e consentire di procedere nel modo adeguato.
È stato eseguito il restauro conservativo dei manufatti lapidei esterni, delle facciate interne e della loggia: cornici, finestre, cornicioni dei timpani di copertura, elementi del colonnato e della balaustra.
Le porzioni murarie più esposte all’umidità di risalita, hanno visto il completo rifacimento degli intonaci fino alla quota dei davanzali delle finestre del livello inferiore, mentre la restante superficie intonacata ha subito un attento intervento di restauro conservativo.
Nel 2017 preliminarmente, in quanto propedeutico alle opere di restauro, era stato realizzato un intervento di consolidamento delle fondazioni tramite micropali.
È stato installato un impianto per l’allontanamento dei piccioni di tipo elettrostatico.
Il restauro ha interessato principalmente il consolidamento delle porzioni di murature esterne lesionate, il restauro della copertura e delle sue strutture lignee portanti, nonché il consolidamento dei solai del piano terra del piccolo fabbricato retrostante il loggiato.
Nel 2017 preliminarmente, in quanto propedeutico alle opere di restauro, era stato realizzato un intervento di consolidamento delle fondazioni tramite micropali.
Durante i lavori, per contenere il più possibile l’imbibizione delle murature a partire dai dadi di fondazione, e consentire il restauro degli intonaci, è stato necessario limitare il livello delle acque della Seriola sia con dighe che con la chiusura dell’immissione dell’acqua.
La Loggia Valmarana risale al 1590 e fu probabilmente realizzata da un allievo di Andrea Palladio su committenza di Leonardo Valmarana per fungere da punto d’incontro tra intellettuali e accademici. E’ composta da cinque intercolumni tuscanico dorici poggianti su un basamento a volte che sostengono un timpano sul cui architrave è inciso il nome del committente.
All’ingresso est (ora chiuso e con affaccio verso una proprietà privata), sopra l’arco campeggia l’iscrizione “…Hilaritati et genio … dicata est” (“…consacrata al riso e alla spensieratezza..”).
Alcuni studiosi attribuiscono la paternità dell’opera a Paolo Antonio Valmarana, figlio di Giacomo (che fece realizzare il Giardino Valmarana Salvi intorno al 1550), attivo nel 1593 che si sarebbe ispirato ad un disegno di Palladio.