Lorenzoni (Gm): “La riforma delle Ipab in Veneto non è più rinviabile”

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Lorenzoni speaker opposizioni in consiglio regionale Veneto
Lorenzoni speaker opposizioni in consiglio regionale Veneto

Arturo Lorenzoni del Gruppo misto, portavoce dell’opposizione nel Consiglio regionale del Veneto, interviene sul tema della riforma degli Ipab, ovvero gli Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza.

 “Finalmente, dopo ventidue anni di attesa, l’amministrazione regionale comincia ad accorgersi dell’importanza di procedere con la riforma degli Ipab”, dice per poi auspicare “la veloce ripresa di uno specifico confronto sul tema.

Alcuni numeri illustrano più di ogni altra cosa le difficoltà in cui versano le 355 Rsa venete: in media, sono otto gli infermieri che si turnano ogni 100 ospiti, la cui età media è di 85 anni; mentre le attrezzature sanitarie risultano spesso non consone.

La riforma degli Ipab è prevista da una legge dello Stato di oltre due decenni fa; in Veneto abbiamo atteso fin troppo. Non basta il solo accreditamento di nuove case di riposo nelle diverse Ulss; piuttosto, è necessario avviare delle iniziative finalizzate a controlli costanti all’interno di queste strutture, cui i famigliari degli assistiti ripongono massima fiducia.

Oggi, di fatto – continua Lorenzoni – le Rsa ospitano quasi esclusivamente anziani non autosufficienti e con patologie invalidanti; ragion per cui sono sensibilmente aumentate le attività e le prestazioni di carattere sanitario. Tale evoluzione non è sempre stata accompagnata da interventi concreti ed efficaci finalizzati a migliorare le procedure, le normative e i servizi.

Ecco perché urge riprendere un confronto: dobbiamo avere uno sguardo lungimirante. Nei prossimi anni gli Ipab sono destinate a venire trasformate in Centri servizi organicamente inseriti nella filiera dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali a livello territoriale. Fra le misure concrete, ad esempio, dovrebbe essere presente un medico h24.

Nell’ambito della riforma – conclude Lorenzoni – potrebbero infine rientrare una serie di interventi relativi all’assistenza domiciliare, reale alternativa alle medesime strutture residenziali. Noi, come gruppi di opposizione, ci stiamo ad un dialogo senza pregiudizi”.

Sullo stesso tema, sempre oggi, si è registrato anche l’intervento da parte dei consiglieri regionali del Partito Democratico (leggi qui).