![Borse di studio per studenti Borse di studio, Camani: con i tagli del governo situazione sempre più difficile](https://www.vipiu.it/wp-content/uploads/2022/11/2022-11-17_637615a8a7edb_Borsedistudio-696x431.png)
Il consigliere regionale portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni torna sulla questione degli studenti universitari aventi diritto alla borsa di studio ma che non hanno ricevuto i soldi, indicando chiaramente le responsabilità dell’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan: “Nella sola Università di Padova – dice Lorenzoni – 2.400 studenti aventi diritto sono rimasti senza borsa di studio. È la stessa storia da anni. Invece che scaricare il barile dando la colpa ai precedenti Governi, l’assessore Elena Donazzan si assuma le proprie responsabilità. Se non lei, chi?”.
![Arturo Lorenzoni (portavoce opposizione nel consiglio regionale del Veneto)](https://www.vipiu.it/wp-content/uploads/2021/10/Arturo-Lorenzoni-portavoce-opposizione-nel-consiglio-regionale-del-Veneto-300x200.jpg)
Secondo Lorenzoni, è una situazione che si ripercuote anche sulla percezione che hanno i giovani del Veneto, che rischia di sembrare una regione poco attenta al futuro delle nuove generazioni: “Le scelte sul merito volute dall’assessore concorrono a rendere poco attrattiva la nostra Regione: i giovani se ne vanno, giustamente, in altre Regioni che dimostrano con i fatti di voler investire su di loro. O emigrano all’estero, per poi non ritornare più”.
Insomma, una situazione in contrasto con la fama di territorio all’avanguardia: “Altro che Veneto d’eccellenza- aggiunge Lorenzoni -, i giovani non ci pensano un secondo a rimanere qui: Donazzan si faccia un serio esame di coscienza. Se le ragazze e i ragazzi si trasferiscono dipende anche, e soprattutto, da decisioni scellerate come questa: non garantire le borse di studio a tutti gli idonei è il primo modo per disincentivare gli universitari a costruirsi un futuro in Veneto. Ricordo all’assessore che ormai da un anno e mezzo al Governo, a Roma, c’è il centrodestra. Si faccia sentire dai suoi compagni di partito per risolvere questa situazione vergognosa”.
Lapidaria la conclusione: “Stiamo parlando di decisioni premeditate, non di fatalità”.