Palermo, azzurra di mare e grigia di rocce, è orgogliosa dei sui antichi palazzi di marmo e dei suoi Comuni alti sui monti, a specchio sull’azzurro del mare, che si agglomerano uniformarsi alla città metropolitana e lì la veduta da Monreale lascia a bocca aperta.
Dove un tempo la valle era tinta solo del verde e arancio degli agrumi che si estendevano nella conca d’oro all’infinito, ora la città si è estesa lasciando qui e là qualche pianta orgogliosa del suo passato.
All’interno dell’ex monastero dei Benedettini si trova il Museo Giuseppe Sciortino a Monreale dove dal 16 al 24 febbraio 2019 presso la Galleria moderna in collaborazione con Museo Francesco Gonzaga di Mantova e con il patrocinio del Comune di Monreale si è svolta una Mostra di Arte contemporanea con la premiazione “Artista da Museo”, grazie agli editori Pietro e Sandro Serradifalco, critico, direttore e saggista della rivista Effetto Arte e Art Now.
Questo è un luogo particolare dove storicamente cultura e arte hanno trovato un loro senso. Infatti qui si sono incontrati, nel tempo, portatori di modi diversi di pensare, di introdurre l’arte e culture differenti. Si sono poste le basi per un confronto leale e corretto dando vita ad un equilibrio interpretativo dell’esprimersi e un modo di rappresentarsi proprio attraverso le arti figurative.
Presenti le opere che esprimono il modo di essere e un modo di pensare di ogni artista, fatto molto bello, importante e particolare. Ogni artista con la propria identità e autonomia, soprattutto quando si rapporta con altri modi di pensare espressi attraverso le altre opere d’arte, arricchisce l’umanità per mezzo di una crescita culturale.
Presente Marco Rebuzzi, critico e conservatore del Museo Diocesano Francesco Gonzaga di Mantova, nel ruolo oneroso di giudice e nel ruolo di costruttore di ponti perché la cultura crea ponti importanti tra due città, quali Mantova e Monreale, entrambe patrimonio dell’Unesco. Dante rapito dalla bellezza di questi luoghi, nell’ottavo canto del Paradiso, cita la bella Trinacria, dimostrazione di questo splendore, di questa immensa luce dove ha avuto origine la cultura.
La cultura è sostanza divina, più dell’amicizia, perché rende vicino ciò che è lontano ed ecco il ponte, rendendo divino l’immortale. Ingredienti dell’arte diventano la luce come fonte di ispirazione, come motore primo e la stessa ombra. Senza luce e senza ombra non ci può essere arte.
Presente anche la mia opera “Passage”, su vetro dipinto a mano. Una figura di donna liberty che attraverso lo scorrere dell’acqua, lascia che tutto passi. Tutto può scorrere in eterno per lasciar posto al nuovo, all’essenza delle cose, come l’acqua, elemento naturale, indispensabile alla vita.
A Recoaro Terme, le Fonti, con le sue sorgenti preziose di acqua ferruginosa e terapeutica, bistrattate nel tempo moderno e in auge nel tempo lontano, torneranno ad avere vita grazie, come dice Luca Zaia, ad un lavoro di squadra, anche da parte della Regione Veneto.
L’acqua fonte di vita, indispensabile e portatrice di benessere alle genti, sarà un altro ponte tra passato, presente e futuro che legherà tutti come la cultura e la valorizzazione di ciò che portiamo nel cuore del nostro territorio.
Maturare è
la capacità
di sopportare l’incertezza
di un tempo stravagante
dove il passato si è perso
per essere ritrovato,
dove il tempo
scorre troppo in fretta
dimenticando spesso chi siamo
e da dove veniamo,
dove l’apparenza
sembra un dono
più che l’essenza.
Un albero non può essere forte
senza radici
e senza cultura.
Un abete non può dimenticare
la sua discendenza,
i suoi fratelli caduti nei boschi.
Tutti siamo essenza
come l’acqua
che scorre
e dà la vita.
Quella vita unica,
originale,
divina.
Loria Orsato