I quotidiani veneti del gruppo Finegil (Mattino, Tribuna, Nuova Venezia, Corriere delle Alpi) hanno dato, giustamente, ampio risalto alla denuncia lanciata dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri autore, assieme ad Antonio Nicaso, del volume “Complici e colpevoli. Come il Nord ha aperto le porte alla “‘ndrangheta”; non ho ancora letto il libro, ma da quanto emerge dall’intervista di Paolo Cagnan NON si fa alcun riferimento a quanto è successo nel Veneto a causa di un provvedimento del governo italiano chiamato “soggiorno obbligato”.
E allora mi permetto, visto che quella pagina l’ho vissuta in prima persona, di ricordare come grazie al soggiorno obbligato il governo italiano inviò nella nostra regione (e anche in altre) decine e decine di personaggi di spicco della mafia, della camorra e della ‘ndrangheta; “pecorelle smarrite” che avevano alle spalle fascicoli alti così, personaggi del calibro di Contorno, Fidanzati, Badalamenti, Duca, Greco e tanti altri, personaggi che hanno fatto fare un salto di qualità alla “piccola” criminalità locale, approfittando del fatto che la nostra società veneta era disarmata di fronte a professionisti del crimine; e anche la nostra provincia ha dovuto subire la presenza di tali ospiti indesiderati: da Lastebasse a Posina, ad Arsiero, a Nove, a Campiglia dei Berici e in tanti altri comuni.
Irresponsabilità, incapacità o complicità da parte di chi permise una lunga scia di sangue, di violenza, di lutti, di tragedie, di criminalità organizzata nella nostra regione?
“La mafia combatte, i veneti muoiono” così il “Corriere della Sera” titolava a tutta pagina il 21/8/1986 e il PCI di Verona nel libro bianco “droga e criminalità” (giugno 1981) scrive che Verona era diventata la Bangkok d’Europa “grazie al clan dei calabresi, costituitosi attorno ai soggiornanti obbligati che, una volta scontata la pena, si sono definitivamente stabiliti nella nostra provincia”
Il settimanale della diocesi di Belluno, “L’amico del popolo” scrisse che: “E’ come diffondere una epidemia spostando i germi patogeni nei vari organismi sani; è come la metastasi del cancro che viene ad intaccare inesorabilmente i tessuti sani non diminuendo la virulenza della malattia, ma accrescendo di numero le parti malate”.
Me la ricordo bene quella stagione, di notte ad attaccare abusivamente i manifesti della Liga Veneta con i quali si diceva “Alt all’invio di mafiosi nel Veneto”, di giorno a subire le cialtronesche accuse da parte del mondo della politica, della cultura, dell’informazione di razzismo … razzisti perché cercavamo di mobilitare le coscienze, perché denunciavamo un provvedimento criminale, perché difendevamo le nostre comunità, e più tardi, decine e decine di interpellanze in Consiglio regionale per denunciare una situazione pericolosissima.
Ben venga allora la mobilitazione contro qualsiasi tentativo di penetrazione mafiosa, camorristica e della ‘ndrangheta ma denunciando e stigmatizzando provvedimenti del governo italiano dei quali stiamo ancora pagando le conseguenze.
Ettore Beggiato
Autore di “Soggiorno obbligato=esportazione di criminalità. La lotta dei veneti contro lo stato italiano”