Lotta di classe e Marx? Un ricordo per un futuro migliore

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Ogni tanto si riaccende il discorso sulla lotta di classe, vedi l?articolo su Karl Marx  pubblicato nei giorni scorsi e che lascia attoniti circa l?idea stessa di riprendere quella modalità di fare politica, che, a dire il vero, è connaturata alla sinistra comunista, cfr. L?ultimo capoverso de Il manifesto del Partito Comunista  di Karl Marx e Friedrich Engels. Sono ormai cinquant?anni che si continua a propagandare la lotta di classe, l?essere uguali e liberi, come volevano alla fine del Settecento François-Noël  Babeuf e  Filippo Buonarroti. 
Forse è tempo di cambiare e dalla storia ci arriva un grande monito, quello di Pierpaolo Pasolini che invitava a diffidare di coloro che sarebbero stati i futuri capi della sinistra e che alla fine hanno conquistato addirittura dei vitalizi non differenziandosi in questo dagli avversari di destra e poco hanno curato il popolo, che per loro era solo una sacra rappresentazione, meglio se filmica e con attori di gran calibro come Gian Maria Volontè.

Nel giugno del 1968  Pier Paolo Pasolini scrisse una delle sue poesie più discusse,più famose e più ricordate, ma anche paradossalmente meno capite: ?IL PCI AI GIOVANI!!?.

Fu uno scritto contro gli studenti che a Roma, a Valle Giulia, il 1 marzo del 1968 presso la facoltà di Architettura dell?Università di Roma si scontrarono con la polizia. La poesia aprì un acceso dibattito tra l?intellettuale e i protagonisti del sessantotto romano, ma mostra ancora  la sua forza per una riflessione ed un cambiamento. Ecco alcuni dei versi incriminati.

Per ricordare e cercare un futuro migliore. 

 

Siete paurosi,incerti,disperati

(benissimo) ma sapete come essere

prepotenti,ricattatori e sicuri;

prerogative piccoloborghesi,amici.

Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte

coi poliziotti,

io simpatizzavo per i poliziotti!

Perché i poliziotti sono figli di poveri.

I ragazzi poliziotti che voi per sacro teppismo

di figli di papà, avete bastonato

appartengono all?altra classe sociale.

A Valle Giulia,ieri,si è così avuto un frammento

di lotta di classe:e,voi,amici (benché dalla parte

della ragione)eravate i ricchi,

mentre i poliziotti (che erano dalla parte

 del torto)erano i poveri. Bella vittoria,dunque,

la vostra!

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Italo Francesco Baldo
Italo Francesco Baldo nato a Rovereto, residente a Vicenza è stato ordinario di Storia e Filosofia nel Liceo Classico "A.Pigafetta" di Vicenza.Si è laureato con una tesi su Kant all’Università di Padova, ha collaborato con l'Istituto di Storia della Filosofia dell’Università di Padova, interessandosi all’umanesimo, alla filosofia kantiana, alla storiografia filosofica del Settecento e alla letteratura vicentina in particolare Giacomo Zanella e Antonio Fogazzaro Nel 1981 i suoi lavoro sono stati oggetto " di particolare menzione" nel Concorso al Premio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per il 1981 cfr. Rendiconto delle Adunanze solenni Accademia dei Lincei vol. VIII, fasc.5. ha collaborato con Il Giornale di Vicenza, L’Arena, Il Tempo, La Domenica di Vicenza e Vicenzapiù Tra le diverse pubblicazioni ricordiamo La manualistica dopo Brucker, in Il secondo illuminismo e l'età kantiana, vol. III, Tomo II della Storia delle storie generali della filosofia, Antenore, Padova 1988, pp. 625-670. I. KANT, Primi principi metafisici della scienza della natura, Piovan Ed., Abano T. (Pd) 1989. Modelli di ragionamento, Roma, Aracne Erasmo Da Rotterdam, Pace e guerra, Salerno Editrice, Roma 2004 Lettere di un’amicizia, Vicenza, Editrice Veneta, 2011 "Dal fragor del Chiampo al cheto Astichello", Editrice Veneta, 2017 Introduzione a A. Fogazzaro, Saggio di protesta del veneto contro la pace di Villafranca, Vicenza, Editrice Veneta, 2011. Niccolò Cusano, De Pulchritudine, Vicenza, Editrice Veneta 2012. Testimoniare la croce. Introduzione a S. Edith Stein, Vicenza, Il Sileno, 2013.