La fatidica data del 22 giugno è passata senza dare certezze sul futuro campionato di pertinenza dell’LR Vicenza. Anzi, il passare della mezzanotte ha ridotto le chances di riammissione dei biancorossi in Serie B perché la Reggina, la società in odore di esclusione dal campionato cadetto, ha depositato nei termini la domanda di iscrizione e i ventiquattro documenti previsti dalla normativa della Lega per certificare l'esistenza dei requisiti per l'iscrizione.
Solo, infatti, nel caso che il club calabrese non avesse presentato la richiesta di essere ammessa alla prossima Serie B si sarebbe realizzato già da oggi il presupposto per la automatica risalita dell’LR Vicenza, mentre ora le speranze vicentine sono legate al vaglio da parte della Co.vi.soc. della documentazione trasmessa dalla Reggina.
Ciò comporta un ulteriore rinvio del verdetto, tanto atteso in largo Paolo Rossi, almeno al 1° luglio, data prevista per la conclusione dell’esame da parte dell’organismo di vigilanza federale. E nemmeno questo termine sarà definitivo perché la Reggina, in caso di bocciatura, potrà presentare ricorso entro una settimana contro l’eventuale referto negativo della Co.vi.soc., dando presumibilmente il via ad una serie di impugnazioni che ha come ultimo step quello alla giustizia amministrativa.
Il futuro del club biancorosso potrebbe quindi restare in sospeso ancora per tutto il mese di luglio, rendendo complicatissimo il calciomercato, che è sostanzialmente dipendente dalla categoria in cui sarà inserito nella stagione 2022-2023.
La crisi della Reggina e quella del Vicenza Calcio nel 2018
Sui social media molti tifosi hanno postato delle censure sulla correttezza della precedente proprietà della Reggina, che avrebbe “barato” nel corso del precedente campionato, a cui avrebbe partecipato senza rispettare le incombenze sportive e civilistiche a cui è tenuta una società di calcio professionistico.
Molti hanno portato il ragionamento più avanti, esprimendo tesi tanto banali quanto razzistiche sulla società calabrese (e, quindi, meridionale), ritenuta - solo per la sua localizzazione geografica - una sentina di imbrogli e di malafede.
È il caso di ricordare che, in tema di “furbate” per nascondere situazioni sportivo-amministrative irregolari, proprio a Vicenza non ci si è tirati indietro. Per anni le proprietà che si sono succedute alla guida del Vicenza Calcio hanno fatto ricorso ad ogni sorta di escamotage per celare lo stato pre-fallimentare in cui versava la società, i cui debiti civilistici e fiscali crescevano continuamente e quelli sportivi erano, invece, coperti per assicurare le successive iscrizioni ai campionati.
È finita con il fallimento della società nel 2018, l'esclusione della stessa dai ranghi federali e la definitiva cancellazione della pluricentenaria matricola, che era stata prima della ACV, poi del Lanerossi Vicenza e, infine, del Vicenza Calcio (che ora va in campo con quella della Virtus Bassano, ndd).
Vicenza, quindi, non può proprio vantarsi di nulla rispetto a Reggio Calabria: il finale della gloriosa società ce lo ricordiamo tutti, fra improbabili cordate e impresentabili acquirenti, sportelli bancari chiusi e insolvenze di tutti i tipi. Tutto questo è accaduto a Vicenza, non nel Profondo Sud.
Si vedrà come andrà a finire la iscrizione della Reggina, se sarà stato un bluff (ma che logica avrebbe avuto?) quello del nuovo proprietario Saladini o se, invece, è una cosa seria. Nel frattempo, e fino a prova contraria, è la Reggina a restare in Serie B.
Un calciomercato ancora imperscrutabile
I tempi per avviare le operazioni di calciomercato dell’LR Vicenza sono destinati ad allungarsi e, nel frattempo, la cronaca dà spazio solo a voci e ipotesi. Colpisce che si parli prevalentemente di uscite, tant’è che – fossero fondati i rumors riportati dai media – al momento la rosa biancorossa sarebbe pressochè azzerata e, in conseguenza, da reintegrare in massima parte.
Non ci sarebbe più il portiere titolare perché è difficile che Grandi, dopo il doppio siluramento della scorsa stagione, possa ancora avere tale ruolo. La difesa dovrebbe essere quasi completamente ricostruita, dopo il probabile addio di Maggio (finirebbe le carriera in Lega Pro?), il mancato rinnovo di Bruscagin, Lukaku e Crecco e, aggiungiamo, pure le possibilità di cessione per Brosco, Pasini e De Maio. Resterebbero solo Padella, Cappelletti, per altro reduce da una stagione complicata dagli infortuni e penalizzata da un minutaggio minimo, e Sandon, lanciato nello scorso campionato ma utilizzato saltuariamente.
A centrocampo, poi, l’unico superstite sarebbe Zonta, visto che è finito il prestito di Ranocchia e sono scontate le uscite di Proia, Taugourdeau, Cavion, Bikel e Da Cruz. I due ex Catania Cataldi e Greco, invece, potrebbero essere titolari in Lega Pro. Per il ruolo di esterno, a disposizione di Baldini ci sarebbero sia Giacomelli che Dalmonte (ma quest’ultimo sembra avere richieste) non essendo stato rinnovato Boli. Tutto da vedere, poi, su Vandeputte che potrebbe accettare un’offerta dalla Serie B.
L’attacco, infine, è da rifare completamente perché non ci saranno più Diaw, Teodorczyk e Meggiorini e sembra piuttosto improbabile il reinserimento dei rientranti Longo e Jallow. Forse troveranno posto i due giovani Mancini e Alessio, ma anche loro due potrebbero avere richieste allettanti.
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