L’LR Vicenza batte l’AlbinoLeffe segnando tre gol e senza subirne e ottiene il settimo successo al Menti in dodici gare interne, attestandosi al secondo posto alle spalle del Lecco nella specifica classifica del rendimento casalingo. In quella generale i biancorossi restano al terzo posto, staccati di due punti dalla capolista Pordenone e di uno dalla FeralpiSalò, che hanno entrambe vinto e quindi hanno mantenuto invariati i rispettivi vantaggi. Continua, dunque, la tendenza, delineatasi nelle ultime giornate, di un vertice a tre in cui potrebbero, almeno matematicamente, sperare di inserirsi anche il Lecco, il Renate e la Pro Sesto, che inseguono con breve distacco.
Le prime sei del campionato sono raccolte in un range di sette punti, a dimostrazione di quanto sia ancora equilibrato dopo ventitre turni. Tutto un altro andazzo rispetto all’anno scorso: al medesimo punto del calendario, infatti, il SudTirol aveva ben 57 punti (il Pordenone oggi ne ha 43, cioè 14 in meno), il Padova 49 (la FeralpiSalò ne ha 42) e la stessa squadra gardesana 45 (41 il Lane).
Il Girone A va a rilento anche rispetto agli altri raggruppamenti, visto che, nel B, la capolista Reggiana è a quota 52 e la coppia alle spalle (Entella e Cesena) a 45 e che, nel Girone C, lo stratosferico Catanzaro conta addirittura 63 punti, seguito dal Crotone a 55 e dal Pescara a 42. Confrontando le tre classifiche, il Pordenone sarebbe quarto nel B e terzo nel C e l’LR Vicenza quarto sia nel B che nel C, ma staccato di 11 punti dalla Reggiana e di ben 22 dal Catanzaro.
L’AlbinoLeffe in campo per onor di firma
L’AlbinoLeffe non ha fatto nemmeno il solletico all’LR Vicenza, troppo vistoso il divario tecnico e qualitativo. Ci si aspettava qualcosa di più da una squadra che, all’andata, aveva invece dato qualche problema ai biancorossi e che, nelle cinque gare precedenti, aveva sommato tre vittorie (una in trasferta a Trento), un pareggio (1-1) a Pordenone e la sola sconfitta a Salò e che, in tutto, fuori casa aveva perso solo due volte. Per di più l’AlbinoLeffe ha in rosa due dei migliori bomber del campionato: Manconi (secondo nella classifica marcatori) che ha firmato 9 centri e l’ex Cocco, a sua volta autore di 8 gol. E, cioè, in tutto 17 reti contro le 18 dei due migliori attaccanti vicentini (Ferrari e Dalmonte). I due attaccanti lombardi non erano probabilmente in gran serata e, infatti, non hanno lasciato traccia nella cronaca del match. Cocco ha pareggiato il confronto diretto con Ferrari all’insegna del poco-o-niente, peccato perché sulla carta sembrava una bella sfida. Il centravanti bluceleste, illustre ex dell’epoca di Pasquale Marino e della promozione in Serie A mancata nella semifinale dei play off, ha sentito il peso dei suoi 36 anni.
Un LR Vicenza ordinato e dinamico
Bellich ha disinnescato Cocco superando a pieni voti la prova da vice Pasini, ma tutta la difesa berica ha giocato bene, concentrata e puntuale, e, fra i tre centrali, è stato ottimo Ierardi, che non solo ha segnato il suo terzo gol ma ha anche collaborato alla grande alla fase offensiva. È stato, anzi, l’MVP della partita.
A Rolfini va assegnato, invece, il merito del gol più bello, quello del 2-0 che ha poi orientato il prosieguo della gara verso una facile gestione della stessa. L’impressione è che Rolfini sia più a suo agio in azioni veloci e in ripartenza e che, quindi, soffra le mansioni di trequartista che abitualmente deve espletare. Dategli un pallone veloce a trenta metri dalla porta e ci pensa lui.
Non è andato bene lo spostamento dalla fascia di Dalmonte alle spalle di Ferrari. Non ha mai trovato modo di farsi notare limitandosi a tenere la posizione e a impegnare, così facendo, un paio di avversari. Al suo posto, sull’out, Modesto ha utilizzato Valietti che miracoli non ne ha fatti ma chilometri sì, a supporto in entrambe le fasi.
I due mediani centrali sono stati Ronaldo e Cavion. Non una partita indimenticabile per entrambi ma, con avversari così, più che sufficiente.