Il LR Vicenza vince il derby vicentino sul campo dell’Arzignano Chiampo giocando con utilitarismo e concretezza, calandosi in quello che è il contesto tecnico-tattico della Serie C. Suggerivo ai biancorossi, nell’articolo di presentazione del match, di rispettare un avversario per tanti motivi di rango inferiore e di non adeguarsi all’andazzo che dava per scontata la vittoria vicentina per fattori extra sportivi quali blasone, budget e dimensioni. Alle mie stesse conclusioni dev’essere arrivato anche Francesco Modesto che, infatti, è stato bravo e intelligente improntando la sua squadra alle caratteristiche dell’Arzignano, abbassando il livello qualitativo dei biancorossi e privilegiando l’agonismo e la corsa.
Il proposito dell’allenatore è risultato evidente già prima dell’inizio della gara. Durante il riscaldamento si infortunava Ronaldo e Modesto non metteva al suo posto – come sarebbe stato logico e prevedibile – un altro play maker ma un mediano qual è Zonta. Perché non Jimenez o Cataldi, invece? Perché due mediani come centrali in mezzo al campo? Per adattare l’assetto della squadra, privata del suo regista e quindi più esposta a centrocampo, al maggior agonismo dei centrocampisti giallocelesti, liberati dalla marcatura del temibile brasiliano.
Un primo tempo ad armi pari
Arzignano Valchiampo e LR Vicenza hanno giocato un primo tempo ad armi pari e speculare. I giocatori di casa hanno riproposto il proprio sistema basato sulla corsa, sull’anticipo, sulla fisicità e quelli ospiti si sono adeguati badando al sodo senza tante velleità di dimostrarsi squadra di rango. Non poteva che risultarne un brutto match, di livello tecnico molto basso, privo di grandi emozioni e di spettacolarità.
A tratti sono stati gli arzignanesi a prevalere, evidentemente più abituati a un gioco senza fronzoli ed essenziale, mentre l’LR Vicenza stentava a impostare il suo e rispecchiava l’impostazione ideata dal tecnico preoccupandosi più di arginare che di costruire. Ne faceva le spese soprattutto l’attacco vicentino che, pur schierato con tre punte del calibro di Ferrari, Rolfini e Stoppa, non faceva nemmeno il solletico alla difesa avversaria.
Il centrocampo biancorosso era articolato su una linea a quattro in cui anche gli esterni operavano da mediani, a ciò costretti dalla necessità di contrastare le iniziative sulle fasce dell’Arzignano. Sacrificato era soprattutto Dalmonte, che quasi mai si vedeva nella fase offensiva.
Bene, invece, lavorava la terna dei difensori centrali, sempre puntuali nei contrasti con gli attaccanti dell’Arzichiampo i quali, per altro, almeno nell’occasione non hanno dato l’impressione di avere gran qualità e nemmeno la fisicità necessaria per essere pericolosi.
Una espulsione cambia l’equilibrio
Basta un’espulsione per far saltare un contesto agonistico e tecnico così equilibrato. Al primo minuto della ripresa cartellino rosso a Luca Piana, difensore centrale dell’Arzignano Valchiampo, per doppia ammonizione. Bianchini è costretto a togliere una punta (Tremolada) e a inserire un difensore (Bonetto) e a ridimensionare la fase offensiva lasciando, invece, inalterata la squadra da centrocampo in giù.
Non è facile giocare un intero tempo in dieci contro un LR Vicenza che, sia pure in versione scialbetta, ha pur sempre una dotazione di qualità superiore. Ma l’Arzignano si dimostra squadra anche in questa difficile situazione, rimane compatto e attento, non si fa prendere dallo sconforto e neanche dall’ansia e riesce a far fronte agli avversari che, da parte loro, non ottengono un vistoso rilancio dal vantaggio numerico.
Resta, infatti episodico il gol firmato da Dalmonte, che conclude un fraseggio articolato fra gli attaccanti con un perfetto diagonale dal limite che rende vano il tuffo del portiere Antoniazzi. È, questo, l’unico lampo dell’intera partita dei biancorossi ed è sufficiente per aggiudicarsi il derby e per aggiungere tre punti in classifica.
Mancano 17’ al novantesimo e, da come sta andando la partita, sembra che il Lane possa portare a casa la terza vittoria in trasferta. Passano, invece, sette minuti e c’è un episodio di cui si discuterà a lungo: l’Arzignano conquista una palla sull’out destro, assist centrale per l’accorrente Antoniazzi che s’infila fra due difensori ed entra in area palla al piede. Lo ostacola Ierardi e, nella rincorsa dell’avversario, sembra toccarlo sulla caviglia. Antoniazzi cade e sbraccia reclamando il rigore, l’arbitro Bordin non lo rileva e lascia finire il pallone fra le mani di Confente. Ho rivisto più volte l’episodio anche al rallentatore e, dalla angolatura della ripresa, non si interpreta senza incertezze l’intervento di Ierardi che, però, sembra intercettare con la gamba quella di Antoniazzi. La stranezza è che Bordin non sanziona l’attaccante di casa con l’ammonizione per simulazione.
L’Arzignano avrebbe meritato il pareggio e gli va dato atto di aver giocato il derby al meglio delle sue possibilità e con intelligenza. L’LR Vicenza si può accontentare dei tre punti e deve fare esperienza da questa partita perché, di avversari così, ne troverà ancora tanti in questo campionato e solo mettendosi alla loro pari riuscirà a dare continuità al proprio rendimento.