La sconfitta del Vicenza a Brescia. Poggi. Le colpe di Brocchi e la “broccaggine” dei giocatori

387
Sconfitta Vicenza a Brescia
IL Vicenza è stato sconfitto a Brescia con due gol segnati nel primo tempo

Stavolta non ci sono proprio scuse per la sconfitta del Vicenza a Brescia. Non c’erano stati turni infrasettimanali ma, anzi, due settimane intere di pausa. In infermeria erano rimasti solo in tre. Le scelte per il turn over e i cambi in corso di gara erano possibili e numerose. Si conoscevano già i risultati delle concorrenti alla qualificazione ai play out. Non ostante tutte queste condizioni favorevoli, il Vicenza è riuscito non solo a perdere (il che ci può anche stare considerando i trenta punti di distacco dal Brescia) ma anche a giocare una delle peggiori partite di questo campionato.

Le colpe di Brocchi

Ci sono, intanto, precise responsabilità dell’allenatore vicentino nella sconfitta del Vicenza a Brescia. Ha riproposto pari pari, all’inizio, la stessa formazione che aveva battuto (fortunosamente) l’Ascoli e anche lo stesso modulo 4-2-3-1. L’idea, in sé, non era sbagliata perché, come insegna un vecchio detto del calcio, squadra che vince non si cambia.

D’accordo. Ma la sensibilità e l’esperienza del tecnico dovrebbero permettergli di capire se i suoi giocatori, che hanno giocato in modo sufficiente la partita precedente, siano in grado di ripetersi in trasferta e contro un avversario di qualità nettamente superiore ai bianconeri marchigiani.

Invece, almeno metà dei biancorossi che, quindici giorni prima, avevano incamerato i tre punti (che apparentemente rilanciavano le chances di accaparrarsi un posto negli spareggi-salvezza), a Brescia sono stati le modeste controfigure di sè stessi. E allora la domanda da fare a Brocchi è: ma non si era accorto che mandava in campo degli ectoplasmi?

E il modulo? Non si può pretendere che due soli mediani riescano a reggere da soli l’assalto di una squadra strutturatissima e di gran tecnica come quella del neoallenatore Corini che, per di più, portava nella metà campo biancorossa trequarti dei suoi effettivi. Gli esterni del Lane era come se non ci fossero e Da Cruz troppo impegnato a peggiorare ancora il record delle sue partite sbagliate.

Dopo aver regalato il primo tempo al Brescia, Brocchi è stato costretto a fare tre cambi e a modificare l’assetto tattico. Ma era troppo tardi e, comunque, i nuovi entrati non hanno cambiato le carte in tavola. Nella ripresa i bresciani hanno gestito senza penare il doppio vantaggio lasciando l’iniziativa ai biancorossi che, sì, correvano tanto ma quasi sempre a vuoto.

La broccaggine dei biancorossi

Senza alcuna intenzione di riproporre l’abusatissimo gioco di parole con il cognome dell’allenatore, è appropriata la espressione “broccaggine” (di breriana origine) per individuare una delle cause tecniche di questo pessimo campionato del Lane.

Non si mette in dubbio la professionalità e la serietà dei giocatori, ma bisogna farsene una ragione: la qualità individuale e del gruppo è quella che è ed è consona alla posizione in classifica. Qualche biancorosso, è vero, potrebbe rendere di più in un’altra squadra (basti vedere come ha giocato Proia, fallito a Vicenza) o in un ruolo più appropriato, ma è ormai evidente che bastano avversari appena un po’ più forti per mettere in difficoltà gli uomini di Brocchi. Questa diffusa scarsezza investe tutti i reparti, dalla difesa con i suoi limiti e i suoi errori ricorrenti al centrocampo che non sa creare gioco all’attacco privo di un bomber.

Con questi, comunque, bisogna arrivare in fondo e sperare che riescano a imbroccare qualche prestazione decente e a superare sè stessi. La salvezza, con buone probabilità, se la giocheranno o nell’ultima di campionato ad Alessandria o nei due successivi spareggi. Difficile che i biancorossi diventino dei fenomeni nelle sei gare che mancano.

Il minitorneo fra le aspiranti ai play out

La sconfitta del Vicenza a Brescia non cambia molto la situazione nel minitorneo che lo coinvolge con Alessandria e Cosenza. Delle tre, solo i piemontesi hanno portato a casa punti nella trentaduesima giornata, pareggiando fortunosamente in casa con la SPAL e allungando, così, a +2 sulle concorrenti.

Si andrà avanti fino all’ultima giornata con questo confronto a distanza ed è evidente che se la caverà chi avrà più continuità. Ma, data un’occhiata al calendario, sembra improbabile che questo requisito sia alla portata del trio. Nella volata finale Alessandria e Cosenza, però, potrebbero, almeno in teoria, contare su tre punti sicuri vincendo i rispettivi confronti con la maglia nera Pordenone.

In prospettiva, il Lane deve stare il più attaccato possibile all’Alessandria. Potrebbero essere i grigi i quint’ultimi dopo la penultima giornata ed è meglio non pensare alla sciagurata eventualità che, dopo i novanta minuti conclusivi, salti addirittura il play out perché i piemontesi potrebbero avere un distacco in classifica superiore ai quattro punti.

Articolo precedenteAbilmente Vicenza, è ripartito da qui il calendario 2022 della manualità creativa: andrà anche a Roma, Milano e Torino
Articolo successivoQuindicenne punta pistola (giocattolo) alla tempia del prof severo… François-Marie Arouet (Aduc): media e insegnanti problematici
Gianni Poggi
Gianni Poggi risiede e lavora come avvocato a Vicenza. È iscritto all’Ordine dei giornalisti come pubblicista. Le sue principali esperienze giornalistiche sono nel settore radiotelevisivo. È stato il primo redattore della emittente televisiva vicentina TVA Vicenza, con cui ha lavorato per news e speciali ideando e producendo programmi sportivi come le telecronache delle partite nei campionati del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi, i dopo partita ed il talk show «Assist». Come produttore di programmi e giornalista sportivo ha collaborato con televisioni locali (Tva Vicenza, TeleAltoVeneto), radio nazionali (Radio Capital) e locali (Radio Star, Radio Vicenza International, Rca). Ha scritto di sport e di politica per media nazionali e locali ed ha gestito l’ufficio stampa di manifestazioni ed eventi anche internazionali. È stato autore, produttore e conduttore di «Uno contro uno» talk show con i grandi vicentini della cultura, dell’industria, dello spettacolo, delle professioni e dello sport trasmesso da TVA Vicenza. Ha collaborato con la testata on line Vvox per cui curava la rubrica settimanale di sport «Zero tituli». Nel 2014 ha pubblicato «Dante e Renzo» (Cierre Editore), dvd contenente le video interviste esclusive a Dante Caneva e Renzo Ghiotto, due “piccoli maestri” del libro omonimo di Luigi Meneghello. Nel 2017 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza il documentario «Vicenza una favola Real» che racconta la storia del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi e G.B. Fabbri, distribuito in 30.000 copie con il quotidiano. Nel 2018 ha pubblicato il libro «Da Nobile Provinciale a Nobile Decaduta» (Ronzani Editore) sul fallimento del Vicenza Calcio e «No Dal Molin – La sfida americana» (Ronzani Editore), libro e documentario sulla storia del Movimento No Dal Molin. Nel 2019 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza e Videomedia il documentario «Magico Vicenza, Re di Coppe» sul Vicenza di Pieraldo Dalle Carbonare e Francesco Guidolin che ha vinto nel 1997 la Coppa Italia. Dal 9 settembre è la "firma" della rubrica BiancoRosso per il network ViPiù, di cui cura anche rubriche di cultura e storia.