Pasquale Marino ha perso la sfida con l'LR Vicenza quando non ha corretto la fase difensiva sulla fascia destra del Crotone lasciando così un corridoio sguarnito o protetto in ritardo ai due migliori esterni biancorossi: Dalmonte e, poi, Giacomelli. Cristian Brocchi ha vinto il match con il Crotone prima quando ha capito l’errore del collega e ha detto ai suoi di lanciare in profondità il compagno che stava sull’out sinistro e, poi, con il cambio più indovinato e tempestivo della partita: fuori un Dalmonte molto mobile ma non lucido nel finalizzare l’azione e dentro un Giacomelli che, nella mezzora di minutaggio attuale, riesce ancora a fare le giocate che un tempo spalmava su tutti i novanta minuti.
Strano davvero che Marino non sia riuscito a cogliere il punto debole della sua squadra e a porvi rimedio. Ancor più strano che non abbia riservato un trattamento speciale a un giocatore, come Giacomelli, che conosce molto bene visto che era l’esterno mancino nel 4-3-3 del Vicenza che ha allenato per due campionati.
E Giacomelli che, pur se non riesce più a saltare l’uomo e a essere imprevedibile come una volta, ha comunque mantenuto una delle sue migliori qualità, il tiro potente e preciso sia a giro (che è il suo marchio di fabbrica) sia diretto, ha approfittato della marcatura a zona e distanziata che gli era riservata per insaccare consecutivamente due palloni nella porta dei calabresi. Sul secondo gol, quello valido, ha avuto un aiutino da un tocco di un difensore avversario, che ha deviato di quel tanto che bastava per renderlo imparabile uno shoot comunque ben battuto e indirizzato.
Su questo gol l'Lr Vicenza ha basato la sua seconda vittoria stagionale difendendo il vantaggio nei ventotto minuti di gara successivi, senza per altro faticare troppo a contenere la reazione dei crotonesi che è stata più di facciata che agonistica. La squadra allenata da Pasquale Marino, subentrato a Francesco Modesto dalla undicesima giornata, ha dimostrato anche contro i biancorossi di trovarsi giustamente in zona retrocessione, pur con una rosa di giocatori il cui valore è stimato dal sito specializzato Transfermarkt il doppio di quello a disposizione di Brocchi.
Per molti versi il Crotone ricorda proprio L'Lr Vicenza, presenta gli stessi deficit: sterile in attacco e permeabile in difesa, debole a centrocampo, poca grinta e discontinuo nel corso dei novanta minuti. La peggior squadra del campionato in buona compagnia con il Pordenone.
Non serviva, quindi, chissà che per battere un avversario così: dopo la estemporanea vittoria sul capolista Pisa a metà ottobre, il Crotone era incappato in una serie di quattro sconfitte in cinque partite intervallate solo dall’1-1 con l’enigmatico Monza. Il Vicenza non ha dovuto, quindi, giocare la partita della vita per aggiudicarsi i tre punti, gli è bastata una prestazione ordinata e lucida basata su una copertura completa e duttile del campo e, soprattutto, sulla mancanza di errori gratuiti nella fase difensiva.
La scelta dell’allenatore di confermare il modulo inizialmente adottato contro il Brescia e gli stessi interpreti si è rivelata giusta e tutta la squadra ha dato l’impressione di stare in campo con maggiore sicurezza. Non è un caso, quindi, che proprio alcuni dei giocatori più criticati negli ultimi appuntamenti siano stati fra i migliori a Crotone.
Il lavoro dell’allenatore biancorosso e del suo staff ha avuto un riscontro anche nel lato atletico della prestazione: già da un paio di gare i biancorossi avevano dimostrato di aver acquisito una continuità di rendimento e di non essere più vittime delle pause e quasi dell’estraniarsi dal campo che avevano provocato gran parte delle sconfitte del primo terzo di campionato. Il miglioramento si era notato con l’Ascoli, anche se non per tutto il minutaggio, e, ancor di più, con il Brescia. A Crotone il perfezionamento della tenuta è risultato evidente, favorito forse dal ritmo languido delle giocate avversarie, innestate da un insistente quanto poco produttivo possesso palla (65% dicono le statistiche) non difficile contrastare per la doppia linea di centrocampisti e difensori biancorossi, che hanno obbligato la squadra di Marino a giocare molto in orizzontale e a trovare ben poche volte l’affondo laterale.
Brocchi non è ancora riuscito, invece, a trovare soluzione al problema del gol. Ancora troppi errori al tiro sia degli attaccanti che dei difensori e dei centrocampisti, a cui bisogna comunque riconoscere la frequenza degli inserimenti al limite o nei sedici metri del Crotone. Non è un handicap da poco la difficoltà per i biancorossi di centrare la porta perchè implica la necessità di moltiplicare le occasioni per ottenere il risultato. A Crotone il Vicenza ha sommato diciassette tiri ricavandone un solo gol, con il Brescia diciannove per farne due. Non sempre ci saranno di fronte squadre con un atteggiamento difensivo pressappochistico come quello dei giocatori di Marino.
Il salto di qualità all'Lr Vicenza lo può dare solo Diaw, terminale offensivo principale della squadra, che però sta rendendo molto meglio come attaccante esterno e uomo-assist che come bomber. La metamorfosi del numero nove biancorosso sta inguaiando Brocchi, che non dispone di una punta dal gol facile: Meggiorini non ha più la vena d’oro dell’anno scorso, Lanzafame è lungodegente, Longo non può certo definirsi un goleador e Mancini non è ancora riuscito a dimostrare in prima squadra le doti che gli hanno aperto le porte della Under.
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