“Il campo oggi non ci ha aiutati, non cerco alibi, ma era molto molle e poco liscio“. L’ennesima accusa di mister Mimmo Di Carlo al terreno di gioco del “suo” Menti arriva alla fine di un deludente zero a zero del LR Vicenza contro il Gubbio. Ma se il molle pareggio casalingo passerà via “liscio” dall’alto della classifica dei biancorossi, ciò che risalta nella domenica è il “vuoto” su Kobe Bryant della impeccabile (quasi sempre, vedi le ball girls sparite…) macchina comunicativa messa in piedi da Renzo Rosso, che tra l’altro negli Usa ha cospicui interessi commerciali.
Allo stadio nemmeno un minuscolo ricordo è stato organizzato per un mito dello sport, il giocatore di basket Nba cresciuto in Italia e compianto in ogni angolo del mondo dopo che tragicamente ci ha lasciati. Nel Vicenza ci sarebbero stati sia il numero 24 sulla maglia di Barlocco che capitan Cinelli con l’8 (nel video la presentazione show sul maxischermo): ad esempio con i suoi due numeri di maglia in molti campi è stato annunciato nella formazione dallo speaker il nome di Kobe Bryant. Ma sono stati tanti altri i modi, non solo sui parquet per ricordarlo: la sua maglia indossata sui campi da tennis o hockey o al volley femminile italiano che alle 8.24 della partita serale di sabato ha dedicato un video sul maxischermo e un lungo applauso degli spettatori a Monza.
L’unico ricordo al Menti, invece, è arrivato dal giornale Sport Vicentino distribuito sugli spalti, con un paginone all’interno dedicato a Kobe e allo sfogo di Federica Pellegrini su come i quotidiani sportivi italiani hanno trattato la notizia. In un paese dove domina su tutto il calcio, sport tra l’altro amato anche da Bryant, tifoso del Milan, la squadra del cuore (oltre che sponsorizzata) proprio di Renzo Rosso.
Nella città che da decenni ospita una vasta comunità di americani la “Vicenza for Kobe” ha trovato il semaforo “Rosso” nel suo palcoscenico più importante. Il tempo per rimediare ci sarebbe.
Ma dopo l’amaro pareggio da digerire abbiamo qualche… Gubbio che qualcuno ci pensi.