Il mister del LR Vicenza Mimmo Di Carlo ha parlato al Menti a seguito della promozione in Serie B dei biancorossi, per condividere le proprie emozioni e per fare il punto della situazione. Di seguito la sua lunga riflessione tra cui il ricordo di una promessa: “avevo dichiarato che se si vince questo campionato andrò in bici sul Grappa. Tantissime persone vogliono venire con me, dovrò trovare una soluzione per non fare assembramento. Speriamo sia una cosa che si possa fare senza che si creino problemi“.
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Di Carlo a “ruota libera” sul LR Vicenza
Dal primo giorno che siamo partiti, la Serie B era il nostro obiettivo e il nostro sogno, raggiungerlo al primo colpo è stata un’emozione fantastica. Il sogno e l’obiettivo mio, dei miei tifosi e della società, era di tornare in Serie B in questi due anni. Ci siamo riusciti al primo colpo, è merito di tutti, sono felice che la società mi abbia chiamato e mi abbia affidato una squadra composta da un direttore sportivo che conosco da anni e che ringrazio oggi pubblicamente perché mi trovo benissimo a lavorare con lui, perché abbiamo le stesse idee e gli stessi sogni. Vincere a Vicenza al primo anno è davvero emozionante, ce lo siamo meritati sul campo perché siamo cresciuti come squadra. Devo ringraziare i componenti del mio staff uno a uno e i miei giocatori uno a uno, perché hanno i valori morali e la fame che ha avuto il loro allenatore.
Il segnale è arrivato strada facendo, io vedevo lavorare questo gruppo e lo vedevo sempre più coinvolto in una mentalità vincente, vedevo il coraggio, il sacrificio e l’umiltà di migliorarsi. Dall’inizio abbiamo avuto delle difficoltà, le abbiamo viste tutti, però quelle difficoltà non hanno frenato il gruppo che è stato bravo a seguirmi, le qualità di squadra c’erano, bisognava solo conoscersi di più e mettere in campo coraggio, determinazione e costruire quello che chiamiamo “Fort Menti” che è una cosa bellissima. I nostri tifosi si sono divertiti e entusiasmati nel vedere i nostri ragazzi correre e lottare fino al 95’. La sconfitta con il Padova invece di farci regredire e frenare è stato uno spunto per la crescita della squadra e per la presa di consapevolezza dei propri mezzi. Nelle negatività c’è sempre un’opportunità, abbiamo sfruttato al meglio quella partita, siamo andati a vincere in Coppa e poi abbiamo ottenuto sei vittorie di fila, creando quel solco che ci ha permesso di raggiungere e non mollare più la prima posizione.
Bisogna portare grande rispetto a questo periodo, il pensiero mio e quello della squadra è per tutte le persone che non ci sono più a causa del Covid, il festeggiamento lo facciamo perché la vita va avanti, ma bisogna farlo nel modo giusto, per rispettare ciò che è successo. E’ strano perché ho vinto campionati qui e c’è sempre stato un festeggiamento, in C nel 92-93 e dalla B alla A.
Siamo riusciti ad arrivare alla B con una società con un blasone importante, diverso dalla Serie C. E’ da tanti anni che Vicenza soffriva, è da tanti anni che soffrivo io insieme al LR Vicenza e a tutti i tifosi. C’è stata tanta negatività in questi anni, una negatività che ha portato probabilmente anche la stampa ad essere più negativa. Questa vittoria deve portare un nuovo ciclo che dovrà esaltare la nostra proprietà, società, squadra e tifoseria. Per avere la stessa fame del proprio condottiero bisogna lavorare tanto ma vincere ti dà una consapevolezza forte, sono consapevole che questo gruppo ha aperto un ciclo.
I ragazzi sono allineati sempre, fino a ieri sono stati sempre sul pezzo, a casa e monitorati. Il lavoro del preparatore atletico Lorenzo Riela e dello staff è stato davvero eccezionale, abbiamo creato tutte le situazioni per tenere motivati i ragazzi. Non si vince per caso, si vince perché si ha un gruppo di valore che ha fame, da qui si può ripartire anche l’anno prossimo.
Tutta la squadra voleva ritornare a giocare in campo, vincere sul campo sarebbe stato molto meglio perché ci siamo costruiti questa vittoria. La vittoria, però, la prendiamo anche in questo modo, adesso possiamo dire che siamo in Serie B meritatamente. Nel nostro campionato ci sono state ottime squadre come Carpi, Reggiana, Sudtirol, ma sul campo abbiamo vinto contro di loro, quindi anche se c’erano altre 11 partite da giocare abbiamo dimostrato di essere stati più forti.
Essere fermi adesso mentre le altre squadre in B giocheranno può essere un vantaggio? Può essere un vantaggio ma anche uno svantaggio. Il vantaggio può essere nel fare la preparazione normale, mentre lo svantaggio potrebbe essere che gli altri arriveranno a inizio campionato che già pronti. Stiamo facendo riunioni con il nostro staff per capire quando è meglio iniziare, dopo 4 mesi che non si gioca, si perde forza muscolare e se affretti i tempi di lavoro rischi che i giocatori si facciano male. I preparatori saranno determinanti in questa fase, i primi 10 giorni dovranno essere molto graduali, per poi iniziare a fare un lavoro più specifico. I giocatori sono a disposizione fino a domenica, in questi giorni decideremo quando sarà più opportuno riprendere. L’anno prossimo sarà un campionato molto diverso con tante squadre forti, dovremo consolidarci in serie B mantenendo sempre i nostri sogni che vanno realizzati. Il giorno che sono arrivato ho detto che il mio sogno è riportare in Serie A il LR Vicenza, nel medio lungo-termine, ed è anche quello che ribadisco oggi.
Ritiro? L’anno scorso ci siamo trovati molto bene ad Asiago, anzi ringrazio tutta la comunità che ci ha accolto e che ci ha fatto sentire a casa nostra. Valuteremo in questi giorni l’opportunità di ritornare ad Asiago, l’importante è che il posto dove andiamo sia funzionale a noi e al lavoro che dobbiamo fare.
Noi con la società e il direttore abbiamo costruito le basi della squadra anche pensando alla Serie B. La base c’è e ha aperto un ciclo, dovremo aggiungerci dei giocatori di categoria che siano funzionali al nostro progetto, la B è un campionato dove devi avere squadra e gruppo, questi aspetti vanno consolidati. Non cambia l’atteggiamento, cambia la qualità tecnica, la velocità e i tempi. Consolidarsi e sognare sono le due cose fondamentali.
Quando giro per Vicenza non mi chiamano “mister” ma “Mimmo”, è questa la gioia, i miei ragazzi mi hanno dato la possibilità di far gioire i tifosi. E’ difficile descrivere a parole queste emozioni, ma è meraviglioso. I nostri tifosi sono sempre stati presenti e vicini alla squadra, nelle negatività di questi anni sono sempre rimasti qui. Questo è molto importante per me, per il mio staff e per la squadra. Ho ricevuto tantissimi messaggi, devo ancora rispondere a tutti. L’obiettivo iniziale era arrivare tra le prime 4, invece abbiamo vinto. C’erano molte squadre strutturate bene, Carpi, Triestina, Padova, Reggiana o Feralpisalò. Siamo arrivati primi e ce lo siamo meritati, adesso godiamoci questa vittoria.
Mercato futuro? Dovremo essere bravi a individuare i giocatori giusti per il consolidamento della Serie B e del sogno, queste sono le due cose che voglio trasmettere. Quelli che si andranno a selezionare saranno funzionali al nostro progetto, li individueremo non solo a livello tecnico ma anche di carattere e morale. Quest’anno dal Capitano Bizzotto a tutti coloro che hanno giocato meno, come Pasini, Scoppa o altri, hanno spinto tutti andando forte e facendosi trovare pronti, questa è stata la forza di questo Vicenza. Anche in B la nostra forza dovrà continuare a essere il gruppo. Voglio ringraziare la proprietà, i soci, i direttori, tutti i collaboratori che lavorano dietro le quinte. Un grande ringraziamento a tutti i componenti del mio staff e a tutti i miei giocatori, per avere elevati valori morali e per avere la fame necessaria a raggiungere i risultati.
Sono molto orgoglioso di aver riportato il Vicenza in Serie B al primo colpo, dopo tanti anni di sofferenza. Io ricordo il mio primo goal nel campionato di C che abbiamo vinto qui, come mi ricordo la partita con il Chievo che abbiamo vinto e ci ha portato in A, così come mi ricorderò questa stagione. Sono ricordi bellissimi da calciatore ma da allenatore lo sono ancora più belli.
Qualche messaggio particolare che ho ricevuto? Renzo Ulivieri, anche lui ha vinto il campionato con le donne, mi ha detto che devo pagare la cena sia a lui che alle donne. Devo ringraziare i complimenti della mia famiglia, la sera stessa mia moglie e le mie figlie hanno condiviso con me la serata e sono state eccezionali, una sorpresa che mi ha riempito il cuore, perciò la dedica la faccio soprattutto alla mia famiglia, che vive insieme a me le mie tensioni.
Stefano Rosso dopo la notizia della premiazione era felicissimo, di una gioia incredibile. Anche per un Presidente vincere un campionato qui è qualcosa di eccezionale. Anche Renzo Rosso era molto felice insieme a tutti i soci. Io sono un punto di riferimento per giocatori e tifosi, ma la nostra società è una garanzia, se siamo qui è perché loro sin dall’inizio hanno creduto in questo progetto, grazie a loro abbiamo vinto questo campionato e possiamo continuare a sognare.
In campo io sono sempre stato sicurissimo che avremmo vinto, soprattutto dopo quello che è successo il giorno prima di giocare a Cesena, quando sono venuti tantissimi tifosi a Capovilla. Quell’atto di stima da parte dei tifosi e la successiva vittoria a Cesena mi hanno fatto pensare che questo campionato l’avremmo vinto e avremmo fatto anche il record di punti. C’è stata un po’ più di ansia in questo periodo in cui non si comprendeva cosa sarebbe successo, quando c’è incertezza non è semplice. Ricordiamo che ad oggi non abbiamo ancora sconfitto il Covid 19, dobbiamo continuare a rispettarlo e stare attenti.
Nella vita bisogna avere coraggio e avere dei sogni, noi quest’anno abbiamo avuto coraggio e abbiamo sognato, alla fine abbiamo vinto, quindi chi ha sogni li può realizzare. Questo è ciò che dobbiamo fare nel futuro. Siamo a Vicenza, in una società storica, che insieme ai tifosi è un patrimonio da salvaguardare, perciò insieme dobbiamo continuare a lavorare per il consolidamento e i per nostri sogni”.