Strana realtà sportiva questa Juventus Next Gen, non solo perché è la seconda squadra di un club professionistico (caso ancora unico in Italia) con tutto quel che ciò comporta, ma anche perché – secondo il sito specializzato Transfermarkt – il valore della sua rosa (30 giocatori, età media 21,1 anni, la più bassa del campionato) è in assoluto il più alto della intera Serie C: 12,35 milioni contro i 9,30 di quella del Pescara (top del Girone C) e i 7,15 di quella della Reggiana (Girone B). I bianconeri Under 23 valgono complessivamente quasi il doppio dei giocatori dell’LR Vicenza (6,68 milioni). A ben vedere in rosa mancano, però, gli attaccanti dal gol facile, tant’è che, sotto questo profilo, i migliori sono due centrocampisti: Mattia Compagnon (che è già stato convocato da Allegri più volte) e Simone Iocolano (trentatre anni, cinque campionati con il Bassano Virtus nello scorso decennio), entrambi a quota 4 centri.
Non ostante questo po’ po’ di organico, che almeno per valore è adeguato ad una Serie B, la Juventus Next Gen non è ai primi posti ma, anzi, al momento è perfino fuori dalla zona play off.
La rosa juventina è al top della Serie C ma la squadra è al 13° posto
In classifica la Juventus Next Gen è posizionata al 13° posto con 28 punti, a -4 dal Padova (che è l’ultimo del perimetro play off) e a +3 rispetto alla Pergolettese che è, invece, la prima della zona play out. L’ultima vittoria bianconera risale al 4 dicembre (JNG-Sangiuliano 1-0) e, nelle sei gare successive, ha subìto quattro sconfitte consecutive e ottenuto due pareggi (a Padova e, in casa, con il Renate). Il consuntivo è da allarme rosso, perché sono appena 2 i punti all’attivo negli ultimi due mesi.
Il punto debole dei giovani bianconeri è il rendimento in trasferta. Sotto questo profilo sono la quarta peggiore squadra del girone perché, nelle 11 partite finora disputate fuori casa, hanno raccolto appena 7 punti grazie ad una vittoria e a quattro pareggi, mentre le sconfitte sono sei. I gol segnati sono stati 12 e quelli incassati 18.
Tutt’altra la resa sul campo del Moccagatta di Alessandria (dove giocano le gare interne), visto che in questo contesto sono, invece, la sesta migliore squadra con 21 punti incamerati, uno appena in meno di Pordenone, Novara e Pergolettese. Il bilancio casalingo dopo 12 gare è nettamente in attivo grazie a 6 successi e 3 pareggi, a fronte di appena 3 sconfitte (con il Pordenone l’8 gennaio, con la Virtus Verona a metà dicembre e con il Padova alla terza giornata). In casa hanno segnato 16 volte e incassato 12 reti (sulle 30 totali).
All’Andata Ferrari firmò la vittoria con una doppietta
Nella partita di Andata allo Stadio Menti (quinta giornata, recuperata il 12 ottobre) la Under 23 bianconera non sembrò un granchè, poco più di una squadra Primavera. Mandò in campo una formazione composta per 10/11 da giocatori nati dopo il 2000 (il fuoriquota era Iocolano). Qualcuno di buono e promettente si vide fra i giovani bianconeri, anche se nessuno sembrò di categoria superiore.
L’allenatore Massimo Brambilla (il secondo è Mirko Conte, biancorosso per quattro stagioni dal 2000 al 2004), forse anche perché si era ancora alle prime giornate, affrontò in trasferta un avversario come l’LR Vicenza senza timori reverenziali e badando a stare correttamente in campo e a cercare il palleggio senza fare le barricate. La figura modesta fatta bianconeri al Menti fu anche dovuta alla prestazione dei biancorossi che, pur senza esprimere una superiorità tale da ridurre gli avversari a sparring partner (cinque occasioni da gol per la JNG), meritarono i tre punti.
L’allenatore era ancora Baldini, che ripropose le variazioni all’assetto tecnico-tattico della squadra con l’inserimento di Ronaldo in cabina di regia affiancato da una coppia di mediani, la difesa a quattro e due esterni impegnati anche a fare i quinti difensivi. L’uomo della partita fu Ferrari, che firmò tutti e due i gol biancorossi.