La vittoria dell’LR Vicenza sulla Juventus Next Gen nel turno infrasettimanale di recupero della 5a giornata forse non è stata la partita della svolta ma ha, almeno, portato qualche effetto positivo in casa biancorossa. Prima di tutto i tre punti, che hanno riavvicinato la testa della classifica e riportato la squadra allenata da Francesco Baldini in zona playoff. Il nuovo posizionamento, in sé, dice poco perché sono ben dieci i team classificati nell’arco di tre punti (e l’Arzignano è undicesimo a una sola lunghezza) e, quindi, essere oggi all’8° posto alla pari con Lecco e Pergolettese non può certo essere considerato un risultato eclatante. Ciò non toglie, però, che il profumo di alta classifica, che si può ricominciare ad annusare ora, può essere uno stimolo in più per dare una raddrizzata al loffio inizio di campionato.
Un’altra importante certezza arrivata dal successo con i boys bianconeri è quella di avere un goleador in grado di risolvere da solo eventuali problemi di marcature. Ci fosse stato in squadra nello sciagurato campionato di Serie B dell’anno scorso un attaccante come Franco Ferrari, magari le cose sarebbero andate diversamente. La punta italo-argentina ha segnato la sua seconda doppietta stagionale (che ha consolidato il suo primato fra i marcatori del girone) e colpito un palo e, soprattutto, ha firmato una prestazione da alto voto in pagella non solo sfruttando le sue doti di goleador ma anche partecipando al gioco della squadra.
La Juventus Next Gen è stato un banco di prova attendibile?
Non è il caso, ovviamente, di esagerare con l’entusiasmo per questo 2-0 con la Juventus Next Gen perché la Under 23 bianconera, almeno nella partita al Menti, ha dato l’impressione di non essere poi chissachè, poco più di una squadra Primavera si può dire.
Scesa in campo con 10/11 della formazione nata dopo il 2000 (l’unico fuoriquota era il trentaduenne Simone Iocolano, un ex visti i cinque campionati giocati nello scorso decennio con il Bassano Virtus), la Juventus Next Gen si è ben guardata dall’affrontare in trasferta un avversario come l’LR Vicenza di rango superiore con l’obbiettivo del safety first ed ha, anzi, giocato la sua partita badando a stare correttamente in campo e a cercare il palleggio senza fare le barricate.
C’è qualche discreto giocatorino fra i giovani bianconeri, anche se nessuno ha lasciato a bocca aperta, e si vede che la tecnica individuale è curata come la ricerca degli equilibri fra i reparti e del gioco costruito. Ciò non basta, però, a fare della Juve N.G. una squadra che abbia, nel girone, un obbiettivo diverso dalla salvezza.
Si potrà obbiettare che la modesta figura fatta dagli avversari al Menti è conseguenza della prestazione dei biancorossi. È innegabile che la prestazione ci sia stata da parte degli uomini di Baldini, ma non si può dire che abbiano sprigionato una superiorità tale da ridurre a sparring partner la squadra bianconera, a cui sono state concesse per cinque occasioni da gol, che non sono poche visto il suo livello.
Il nuovo Vicenza dopo le correzioni
L’LR Vicenza riprende la corsa da questo successo con l’obbiettivo di efficientare rendimento e atteggiamento nel prosieguo di questo ottobre che è il mese-cardine per confermare o smentire le aspettative estive. Le correzioni apportate da Baldini, alcune magari con un po’ di ritardo, all’assetto tecnico-tattico della squadra stanno dando i primi risultati come l’inserimento (che ci si aspettava più pronto) di Ronaldo in cabina di regia.
La difesa a quattro è sicuramente più funzionale e protettiva rispetto a quella con i tre centrali, anche se bisognerà vederla alla prova contro prime linee più strutturate di quelle finora affrontate. Il centrocampo imperniato su play maker e la coppia di mezzali è indispensabile nelle due fasi e resta, però, da dargli un assetto definitivo perché il turn over a cui ultimamente è ricorso l’allenatore deve trovare un limite nell’utilizzo quanto più costante possibile dei giocatori che, nel calciomercato, erano stati presi come titolari e cioè Cavion, Ronaldo e Scarsella.
La utilità di svincolare i due esterni dal ripiegamento a fare i quinti difensivi si è vista subito, infatti, il rendimento di Dalmonte è cresciuto in quantità e in qualità e, sulla corsia opposta, si è potuto dar corso a diverse soluzioni (nessuna, è vero, ancora del tutto convincente) che hanno quanto meno portato in campo giocatori funzionali alla partita.
L’attacco, lo dicono le statistiche, è il migliore del campionato anche se non si è più ripetuto con la esplosività delle goleade con Pro Sesto e Lecco. Solo contro la capolista Novara la prima linea dell’LR Vicenza è rimasta a secco e, nelle altre occasioni, ha sempre dimostrato di sapersi creare quanto meno più occasioni da gol. Se Ferrari resterà quello di quest’inizio di campionato, sarà l’arma in più in grado di scardinare anche difese arroccate. Se non sarà lui il goleador, Baldini ha comunque alternative come Rolfini e Stoppa e si può sempre sperare che la porta avversaria possa essere violata dalle punizioni battute dallo specialista Ronaldo o dalle conclusioni imprevedibili di Dalmonte.