Doveva essere la partita-cardine per l’LR Vicenza ed infatti lo è stata, anche se non nel senso sperato. La trasferta a Novara è finita nel modo meno favorevole: seconda sconfitta fuori casa in tre appuntamenti, zero gol segnati e tre al passivo, un giocatore espulso e, soprattutto, una prestazione mediocre. L’opposto, insomma, di quel che ci si aspettava da questo impegno che era sì sul campo della squadra rivelazione del campionato, ancora imbattuta, ma che vedeva i biancorossi favoriti sia per il turno di riposo goduto in conseguenza del rinvio del match con la Juventus Next Gen sia per l’atteso debutto in campionato del regista Ronaldo che, si pensava, avrebbe aggiunto quell’equilibrio fra i reparti che era stato individuato come principale lacuna nel gioco vicentino.
Le cose sono andate in modo ben diverso e nessuna delle aspettative si è realizzata. L’impressione, anzi, che si è ricevuta dalla trasferta in Piemonte è poco promettente e, per certi aspetti, ha riportato alla memoria alcune prestazioni del campionato dell’anno scorso.
Alcune analogie con lo scorso campionato
Si va prospettando una situazione che assomiglia un po’ a quella di fine settembre del 2021, che sfociò nell’esonero di Mimmo Di Carlo dopo le famose cinque sconfitte consecutive all’inizio del campionato. Stavolta il filotto di stop non c’è stato ma sono anche diversi gli obbiettivi perché, in B, si puntava al piazzamento nei play off mentre quest’anno al primo posto e, quindi, basta una partenza mediocre per far scattare gli allarmi.
Un altro punto in comune sta nella valutazione della rosa. Come un anno fa quella dell’LR Vicenza, grazie agli arrivi di Diaw, Proia e Taugourdeau, era stata stimata degna di un top team della categoria, così quest’anno i risultati del calciomercato condotto da Federico Balzaretti hanno indotto critica e tifosi a riempire di superlativi l’organico della squadra. Si ripete la sopravvalutazione della squadra?
La terza analogia sta nel fatto che sia la squadra allenata prima da Di Carlo e poi da Brocchi sia – almeno finora – quella diretta da Baldini si sono distinte per mancanza di identità agonistica e tattica. Questa lacuna è ancora più grave e inspiegabile per l’odierno LR Vicenza, nato e creato su misura per realizzare un progetto basato soprattutto su un certo modo di stare in campo e su un certo atteggiamento richiesto ai giocatori, tutti chiamati – senza distinzione fra titolati e riserve – a essere coprotagonisti di prestazioni senza pause e a tutta velocità
Il Vicenza non è, invece, ancora riuscito ad emergere da un anonimato, da un grigiore, da una impersonalità già evidenziati in precampionato e interrotti, in campionato, da due esplosivi secondi tempi di cui è lecito cominciare a domandarsi quanto e se siano stati occasionali.
A Novara invece…non
A Novara, invece, non si è ancora visto l’LR Vicenza formato Baldini-Balzaretti e l’incompiutezza più volte evidenziata è risultata addirittura peggiore di prima. Si era sottolineato che la chiave di volta avrebbe dovuto essere l’entrata in squadra di Ronaldo, individuato come il giocatore che avrebbe dovuto finalmente dare identità, equilibrio e rango alla squadra. L’italo-brasiliano non è riuscito, invece, a dare il suo imprinting e, forse, la pretesa e la speranza che bastasse la sua entrata nello starting eleven per risollevare le sorti erano un po’ azzardate.
Si è visto che Ronaldo non aveva ancora il passo da campionato e, spesso, nemmeno un’idea precisa di dove piazzarsi in campo. Un giocatore esperto come lui se la sarebbe magari dovuta trovare da solo la posizione giusta, visto che era assistito da un paio di mediani-mezzali da corsa e da interdizione come Cavion e Zonta. Ma così non è stato e il reparto – come pure il gioco – non hanno beneficiato del suo innesto.
È anche stato sfortunato il regista italo-brasiliano perché, a inizio gara, ha indirizzato sulla traversa una punizione che, se invece fosse entrata, avrebbe magari potuto indirizzare diversamente la gara.
E, invece, a Novara non è andato come ci si aspettava nemmeno l’attacco dell’LR Vicenza, nell’occasione e inizialmente impostato sulla coppia Rolfini-Stoppa, mentre Ferrari era relegato in panchina per preservargli le giunture dall’impatto con il fondo sintetico del campo.
Le due punte vicentine non hanno dato più di tanta pena ai difensori novaresi, sia per scarsa intraprendenza sia, giusto riconoscerlo, per la scadente assistenza dei compagni. All’inizio della ripresa Baldini ha messo in campo anche Ferrari ma il reparto non è cresciuto e poi, dopo l’espulsione di Rolfini, è stato di nuovo ridotto a due unità.
I due esterni, croce e delizia di questa squadra, hanno giocato la peggior partita della stagione. Dalmonte (di cui, purtroppo, sta ricomparendo la discontinuità), Greco e Begic sono incappati – il primo meno degli altri – in una giornata anonima e hanno fatto solo prurito alla difesa piemontese.
Della difesa, infine, non si sa più cosa dire. Baldini ha provato una nuova terna di centrali (Ierardi, Padella, Bellich) che è stata come al solito (e come l’anno scorso) presa in infilata dai più veloci avversari. Il giovane Sandon, subentrato all’infortunato Ierardi, ha pure servito una sorta di involontario assist a Masini che ha firmato il 2-0.
In sintesi: non ha funzionato nulla a Novara e il 3-0 è stato meritato dai padroni di casa. Ora si apre un capitolo nuovo per l’LR Vicenza: ridimensionamento degli obbiettivi? Revisione tecnico-tattica? Cambio di modulo? Licenziamento di Baldini? Una montagna di problemi e poco tempo per risolverli.