Sono passati quattro mesi esatti dalla partita di andata fra LR Vicenza e Padova, giocata allo stadio Euganeo il 10 settembre dell’anno scorso e vinta dai biancoscudati con il risultato di 2-1. Quella nel derby è la prima sconfitta in campionato dei biancorossi, tanto più anomala perché seguiva, solo dopo una settimana, un vistoso 6-1 rifilato al Menti alla Pro Sesto nel debutto. Un successo che, tanto nella misura che nella superiorità dimostrata (almeno nel secondo tempo), aveva illuso i tifosi portati a credere in una cavalcata trionfale della squadra (allora allenata da Francesco Baldini) che avrebbe dato sostanza all’auspicio di Renzo Rosso di vincere il girone con venti punti di vantaggio sulla seconda classificata.
La sconfitta sul campo del Padova è stato, invece, il primo campanello d’allarme e, dopo il 4-0 inflitto al Lecco nel turno successivo, le cose hanno cominciato a non andare nel verso previsto e c’è stata la lunga serie di alti e bassi culminata, a cavallo fra ottobre e novembre, nella doppia consecutiva sconfitta interna contro Pro Vercelli e Feralpi e la picchiata al decimo posto.
Il cambio di allenatore e l’inserimento del nuovo a.d. Sagramola nel board della società hanno cambiato radicalmente il rendimento della squadra, che ha recuperato a suon di vittorie il vertice della classifica, assestandosi poi, grazie a una coppia di pareggi, a ridosso del primo posto.
Il percorso del Padova in campionato
Il Padova, reduce dalla seconda consecutiva mancata promozione in B dopo l’eliminazione in finale play off da parte del Palermo, pesantemente e difficoltosamente rifatto nella rosa dopo il ridimensionamento del budget, con obbiettivi rimodulati verso una stagione interlocutoria, comincia il campionato con una sconfitta sul campo della Pro Vercelli.
È proprio la vittoria sull’LR Vicenza a mettere le ali ai piedi dei biancoscudati che infilano di seguito quattro successi e pareggiano poi con la Feralpi all’Euganeo. Alla 5a giornata il Padova è primo in classifica, e, dopo l’1-1 con i gardesani, scende al secondo posto a -1 dal Novara. L’abbrivio è, dunque, promettente anche perché la squadra allenata da Bruno Caneo ha battuto due big come l’LR Vicenza e il Pordenone (in trasferta) e pareggiato con la Feralpi, altra candidata alla promozione.
A questo punto, però, il Padova cambia aspetto e s’infila in una strettoia che lo fa abdicare al rango di squadra di vertice ridimensionandolo al ruolo previsto a inizio stagione, quello cioè di comprimaria. La data della svolta è il 7 ottobre, in cui arriva una pesante sberla (5-0) in casa della Pergolettese. Nei successivi tredici turni i biancoscudati assommano appena tre vittorie e cinque pareggi e altrettante sconfitte.
Dopo la 18a giornata (sconfitta a Lecco per 2-1) il Padova finisce al limite della zona play out, quattordicesimo con 23 punti e con un distacco di 11 dalla capolista Feralpi. Il settimo stop stagionale costa il posto a Caneo, sostituito da Vincenzo Torrente, che inizia il suo lavoro nella città del Santo con due risultati positivi nella successiva coppia di partite all’Euganeo: pareggio con il Mantova e vittoria sulla Pro Vercelli.
L’LR Vicenza e il Padova prima del derby
Dieci punti distanziano in classifica i vicentini dai padovani, i primi sono la vicecapolista, i cugini stazionano al decimo posto. I biancorossi viaggiano imbattuti da sette giornate, con un rendimento ben più redditizio e costante rispetto ai biancoscudati e con obbiettivi e autostima corroborati dal trend positivo. Statisticamente il pronostico è orientato sull’1 sia per i dati della resa dell’LR Vicenza ben più cospicui di quelli del Padova, sia per la superiorità della rosa vicentina. Se proprio si vuol trovare qualche incognita, bisogna puntare il fuoco sulle possibili conseguenze della sosta di campionato che, tradizionalmente, spezza la continuità e talvolta provoca qualche sorpresa negativa. Non dovrebbe esserlo per il Lane, che, davanti a diecimila tifosi, ha mille buoni motivi per aggiudicarsi il derby.