Il 2-1 incassato dall’LR Vicenza all’Euganeo da un Padova, evidentemente sottovalutato dai biancorossi, ha reso palesi i limiti attuali della squadra allenata da Francesco Baldini, a sua volta sopravvalutata più per gli esiti del calciomercato che per quanto visto nelle partite di precampionato e nelle prime due di C.
Il Lane ha giocato quattro amichevoli contro squadre professionistiche, tutte in casa e tutte (a parte quella con i campioni d’Italia) contro squadre di pari categoria: Milan (1-6), Mantova (1-1), Virtus Verona (2-1) e Rimini (1-2). Poi c’è stato l’esordio in campionato, quinta gara consecutiva al Menti, contro la Pro Sesto (6-1) ed infine, nella prima trasferta stagionale, la sconfitta con il Padova.
Il mero bilancio di un mese e mezzo di prestazioni riporta due vittorie, un pareggio e tre sconfitte. I gol segnati sono stati undici, quelli incassati tredici. È però il caso di depurare il consuntivo escludendo la partita con il Milan, che è stata più un’esibizione che una amichevole. Le sconfitte, così, pareggiano le vittorie e i gol al passivo calano a sette.
Un altro dato tecnico rilevante è che, se è vero che la squadra vicentina ha segnato in ogni partita, lo è altrettanto che la difesa non ha mai chiuso con un clean sheet.
In sintesi: nella parte iniziale della stagione l’LR Vicenza, opposto a sei pari categoria, non ha ancora dimostrato di essere l’ammazza campionato da tutti pronosticato. Si sono, anzi, via via evidenziate delle lacune nel modulo, nell’organico e nel gioco che danno un perché ad un avvio meno brillante del prevedibile.
Il 3-5-2 è un modulo sostenibile?
Il modulo con tre difensori, due esterni di fascia a centrocampo, un mediano play maker, due mezzali e due attaccanti presuppone la disponibilità di una rosa assortita e completa, composta di giocatori in grado sia di reggere senza squilibri un copione prevalentemente offensivo sia di risultare, nel contempo, anche duttile nell’adattarsi all’avversario e alle circostanze della partita.
Una rosa con queste caratteristiche, almeno al momento, il Vicenza non ce l’ha. Prima di tutto, sono mancati finora a Baldini due giocatori che dovrebbero essere fondamentali nell’assetto di centrocampo: Ronaldo e Cavion. Il primo è arrivato portandosi appresso lo zaino di ben quattro giornate di squalifica dal campionato precedente, il secondo è tornato nei ranghi solo a fine calciomercato.
In conseguenza il ruolo di regista è stato finora affidato al diciannovenne Jimenez, prestato dalla Salernitana, che ha dimostrato di essere dotato tecnicamente ma anche di non avere ancora lo spessore per dirigere il centrocampo. La indisponibilità di Cavion ha privato il gioco di una mezzala completa nelle due fasi e di un leader che in campo incarna la identificazione e l’attaccamento ai colori biancorossi.
Il rendimento della squadra potrebbe crescere parecchio con l’avvento dei due, se davvero contribuissero – come ci si aspetta – alla tutela della difesa. È ormai riconosciuto universalmente che il punto debole dell’LR Vicenza è proprio questo reparto, che non è stato rinforzato allo stesso modo degli altri.
È ripetitivo ricordarlo ma non si può fare a meno di ripetere che il portiere titolare è una scommessa (non ha giocato in campionato per un anno e mezzo), che i tre centrali sono reduci della scadentissima difesa della B, che non è arrivato un terzino destro di ruolo e che, infine, c’è più di un dubbio sulla capacità dei difensori di costruire dal basso.
Sugli esterni, infine, è ora di fare un approfondimento. Baldini ha scelto per questo ruolo, che è fondamentale nel 3-5-2 perché richiede due giocatori che abbiano qualità e fisico per reggere le due fasi, a destra Dalmonte e, a sinistra, Greco. Il primo è tutto da dimostrare che sia in grado di fare anche il quinto difensivo e, come si è visto a Padova e nei due campionati precedenti, non ha certo continuità di prestazioni. Greco è un promettente jolly ma, in fascia, sembra un po’ sprecato. Aggiungiamo che gli altri esterni a disposizione non sembrano all’altezza dei titolari.
Per tutti questi motivi la risposta al quesito sulla sostenibilità del 3-5-2 è più orientata al no o, quanto meno, a una riserva in attesa della disponibilità di Ronaldo e di Cavion.
L’attacco biancorosso è davvero stellare?
La risposta a questa domanda è meno impegnativa e orientata al sì. Perché il reparto conta su tre attaccanti che sono ben assortiti, diversamente dotati e hanno in comune il gol facile. Non dovrebbero, quindi, aver difficoltà a scardinare, in un modo o nell’altro, anche le difese a più strati che si troveranno davanti in C.
In una visione più ampia del gioco offensivo non si deve dimenticare il contributo che ci si attende dai centrocampisti: Ronaldo, Scarsella e Cavion hanno anche il tiro fra le loro doti e rappresentano quindi una variante importante ai titolari della prima linea.
Quanto poi ai gol su palla inattiva si può essere abbastanza ottimisti sulle possibilità dei difensori, perché Cappelletti, Padella e Ierardi hanno già dimostrato di essere in grado di segnare su punizione e corner.
Con tante soluzioni offensive a disposizione, dunque, l’LR Vicenza ha in mano un’arma vincente. Ma non basta segnare tanto se si incassa di più. L’andamento del derby con il Padova dimostra proprio questo. Il Lane ha concesso ai biancoscudati un numero inaccettabile di tiri e, per di più, nell’occasione l’attacco stellare proprio non si è visto.
Il vero Vicenza lo si vedrà solo il 24 settembre nella sfida interna con la Juventus Next Gen quando sarà finalmente a ranghi completi. Nel frattempo, Baldini deve dare equilibrio alla sua squadra, perché finora l’aggressività, il controllo totale del campo, la velocità di esecuzione sono stati solo obbiettivi mancati.