LR Vicenza pareggia con il Piacenza ultimo in classifica giocando … da penultimo. Poggi: un passo indietro e molti errori

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LR Vicenza
Nicola Dalmonte ha segnato al Piacenza il settimo gol stagionale (foto dal sito della società)

Pareggiare in casa con l’ultima in classifica, giocare in dieci per quasi due terzi della partita a causa di una espulsione evitabilissima, riuscire a mettere insieme solo un paio di palle-gol contro la peggior difesa del campionato: è il bilancio sintetico dell’1-1 con il Piacenza con cui l’LR Vicenza ha concluso il suo Girone di Andata.

Questo non era certo il risultato che si immaginava e che le statistiche suggerivano, ma non si può dire che non riproduca quanto si è visto in campo. Fra Vicenza e Piacenza c’è un abisso di qualità e di ambizioni ma la maglia nera del girone è riuscita (pur senza fare chissà che) a impastoiare l’aspirante campione d’inverno, incappato in una delle peggiori prestazioni stagionali.

I tifosi (e non solo) hanno assegnato all’arbitro la maggior responsabilità del risultato, assolvendo i propri beniamini dall’aver giocato in modo diametralmente opposto a quello che ci si sarebbe aspettati in un’occasione che presentava tutte le stigmate della partita da vincere. Perché con i tre punti i biancorossi avrebbero avuto la possibilità dello scavalco della coppia di testa Pro Sesto-Feralpi Salò, impegnata nello scontro diretto che poteva facilmente finire (com’è poi finito) in pareggio e perché una vittoria sarebbe stata molto utile ed opportuna in vista della trasferta successiva proprio sul campo di Sesto San Giovanni.

Un passo indietro nel gioco, nell’agonismo e nella gestione della partita

Con il Piacenza l’LR Vicenza avrebbe potuto e dovuto dare di più. Stavolta non c’era la scusa dell’impegno infrasettimanale e, quindi, la partita era stata preparata senza complicazioni. Per l’allenatore Modesto la scelta dei giocatori da mettere in campo era stata meno limitata che in precedenza perché ritornavano fra i convocati Ronaldo, Cavion e Cappelletti. Il livello dell’avversario, infine, era notoriamente più basso e, per di più, la depressione da ultimo posto si intrecciava con una parallela e contemporanea crisi societaria, talmente grave da mettere perfino in dubbio la sopravvivenza del club.

Le premesse per un successo c’erano tutte, insomma, ma sono state smentite da una prestazione ben lontana dallo standard necessario per ottenerlo. Si è rivisto l’LR Vicenza versione Baldini, lento e senza gioco, mal disposto e penalizzato da scelte tecniche discutibili a cominciare dal centrocampo con quattro mediani. La soluzione già più volte sperimentata dopo l’infortunio di Ronaldo, stavolta non ha funzionato: i due interni Zonta e Scarsella hanno confermato i noti limiti tecnici in costruzione e si sono visti i due esterni, Greco e Dalmonte, fare spesso  volentieri e pure troppo i quinti difensivi. È davvero uno spreco l’utilizzo in quel modo del numero 7, che è uno dei pochi biancorossi di categoria superiore ed a cui bisognerebbe costruire un altare perché, oltre a sbattersi in difesa, riesce a risolvere le partite con i suoi gol e con i suoi assist.

Priva di razionalità e geometria in mezzo al campo, spesso superata dal pulito palleggio degli avversari, la squadra biancorossa ha fatto ben poco anche in fase offensiva perché il trio degli avanti è stato costretto (in primis Ferrari) ad allontanarsi dall’area avversaria per procurarsi i palloni che non arrivavano dai compagni retrostanti. Mettiamoci pure che Rolfini e Stoppa non erano proprio in gran giornata e così si spiega la pochezza offensiva della squadra.

Premio speciale, infine, a Ierardi, per essersi fatto espellere per il secondo cartellino giallo appena cinque minuti dopo aver subìto il primo e a Modesto per cambi sbagliati nelle scelte e nelle tempistiche.

Un ciclo di tre partite che può improntare il futuro

Si pensava di chiudere la prima metà del campionato con due punti in più e la maglia di campione d’inverno, e, invece, si deve preparare il trittico di sfide (Pro Sesto, Padova e Lecco) che apre il Ritorno con la necessità di ritrovare il gioco e l’agonismo che hanno permesso di realizzare la cinquina di vittorie consecutive. È imprescindibile il rientro di Ronaldo perché il modulo di centrocampo attuale è buono nelle partite di battaglia ma non in quelle in cui deve prevalere la qualità. Bisogna trovare una posizione diversa per Dalmonte, che vale da solo come due attaccanti. Bisogna, infine, risolvere il caso Rolfini perché è ormai evidente che qualcosa non va nel capocannoniere del Girone B dell’anno scorso. E si spera che non si apra ora il problema portiere dopo l’incerta prestazione di Confente con il Piacenza.

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Gianni Poggi
Gianni Poggi risiede e lavora come avvocato a Vicenza. È iscritto all’Ordine dei giornalisti come pubblicista. Le sue principali esperienze giornalistiche sono nel settore radiotelevisivo. È stato il primo redattore della emittente televisiva vicentina TVA Vicenza, con cui ha lavorato per news e speciali ideando e producendo programmi sportivi come le telecronache delle partite nei campionati del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi, i dopo partita ed il talk show «Assist». Come produttore di programmi e giornalista sportivo ha collaborato con televisioni locali (Tva Vicenza, TeleAltoVeneto), radio nazionali (Radio Capital) e locali (Radio Star, Radio Vicenza International, Rca). Ha scritto di sport e di politica per media nazionali e locali ed ha gestito l’ufficio stampa di manifestazioni ed eventi anche internazionali. È stato autore, produttore e conduttore di «Uno contro uno» talk show con i grandi vicentini della cultura, dell’industria, dello spettacolo, delle professioni e dello sport trasmesso da TVA Vicenza. Ha collaborato con la testata on line Vvox per cui curava la rubrica settimanale di sport «Zero tituli». Nel 2014 ha pubblicato «Dante e Renzo» (Cierre Editore), dvd contenente le video interviste esclusive a Dante Caneva e Renzo Ghiotto, due “piccoli maestri” del libro omonimo di Luigi Meneghello. Nel 2017 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza il documentario «Vicenza una favola Real» che racconta la storia del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi e G.B. Fabbri, distribuito in 30.000 copie con il quotidiano. Nel 2018 ha pubblicato il libro «Da Nobile Provinciale a Nobile Decaduta» (Ronzani Editore) sul fallimento del Vicenza Calcio e «No Dal Molin – La sfida americana» (Ronzani Editore), libro e documentario sulla storia del Movimento No Dal Molin. Nel 2019 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza e Videomedia il documentario «Magico Vicenza, Re di Coppe» sul Vicenza di Pieraldo Dalle Carbonare e Francesco Guidolin che ha vinto nel 1997 la Coppa Italia. Dal 9 settembre è la "firma" della rubrica BiancoRosso per il network ViPiù, di cui cura anche rubriche di cultura e storia.